Noir all’improvviso



Cecilia Lavopa
Noir all’improvviso
I Buoni Cugini Editori
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Di solito le antologie non mi fanno impazzire. Soprattutto quelle che hanno un unico autore per tutti i racconti. Penso che sia troppo facile cavarsela così e che, se chi scrive vuole e traghettare se stesso dallo status generico e immaginifico di “scrittore”, che di solito si è attribuito da solo, a quello concreto di “autore”, titolo a cui ha diritto solo chi ha visto il proprio lavoro pubblicato, deve mettersi in gioco progettando un romanzo.
Ebbene, questo libro di Cecilia Lavopa, un nome che gli autori italiani conoscono bene, mi ha costretto a ricredermi. Almeno per quando riguarda lei.
Noir all’improvviso, introdotto da Marilù Oliva, è sì un’antologia, ma non la solita antologia!
Cecilia è una blogger. Un’appassionata di scrittura noir che mette il suo tempo, la sua passione nonché la sua notevole capacità critica al servizio dei lettori che l’apprezzano e la seguono, tanto è vero che entrare nel suo blog “Contorni di noir” è un privilegio molto ambito anche dagli scrittori affermati. Ovvio che questa sia prima raccolta di racconti data alle stampe sia stata spietata.
Spietata anzitutto nella selezione degli argomenti che esplorano, racconto dopo racconto, il male fisico, morale e mentale che si traduce in malvagità e violenza sotto qualsiasi forma, poi nella scelta delle parole impiegate per comporre uno stile limpido, cristallino, privo di inutili abbellimenti e proprio per questo tanto più efficace.
In Noir all’improvviso il crimine, reale o potenziale, così come quello immaginato e spaventosamente evocato, viene declinato in quindici atroci variazioni. Ed è proprio questo il fil rouge o, meglio, noir, che collega ogni racconto: il male inteso come malvagità umana in tutto il suo potere distruttivo. Basta seguirlo perché l’antologia sotto gli occhi del lettore assuma il respiro ampio e profondo di un grande romanzo, anzi di un affresco della peggiore società, nel quale contano molto anche le parole non dette ma lasciate intuire.
Corredano ogni racconto i disegni suggestivi di Michele Finelli che non sono semplici illustrazioni, ma vere e proprie introduzioni alla paura. Sono parti integranti della narrazione e non a caso sono posti all’inizio.
Un libro che si spazzola via d’un fiato, ma con un’avvertenza: meglio evitare di leggerlo di notte, prima di prendere sonno.

nebbisCecilia Lavopa sarà prensente al NebbiaGialla Suzzara Noir Festival nella doppia veste di relatore e ospite
NebbiaGialla Suzzara (mn) 1/3 febbraio 2019

Adele Marini

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