Non aprite quella morta – Joe R. e Kasey Lansdale



Joe R. e Kasey Lansdale
Non aprite quella morta
Einaudi
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Un titolo un po’ macabro, ma molto divertente, per l’esordio in libreria dell’ultimo lavoro di Lansdale, scritto a quattro mani con la figlia. Non è un romanzo, bensì una raccolta di racconti, con protagoniste due donne. 

Dana, il personaggio creato da Joe, e un’ispettrice dell’occulto, del soprannaturale o come lo definisce lei stessa del sopranormale, ovvero situazioni che ancora non si riescono a spiegare con la logica e la razionalità, altrimenti sarebbe semplicemente scienza. Dana è ospite di un club per soli uomini che sta cercando di modernizzarsi invitando anche esponenti femminili. E’ un club particolare dove ci si incontra per sorseggiare vino ed ascoltare un narratore, in ogni serata un ospite racconta una storia. Uno dei soci del club presenta Dana che si accomoda sulla sedia del narratore, altro non è che una comoda poltrona, rannicchia le gambe sotto di sé, sorseggia il vino che le viene offerto e inizia a raccontare. Ogni racconto è un’indagine di Dana, che per lavoro da la caccia a fantasmi e spiriti e che lei chiama indagini sul sopranormale. Sono avventure che si srotolano tra incantesimi ed esoterismo, utilizzando simboli e oggetti religiosi, trasversali a qualsiasi confessione, dal cristianesimo ai riti voodoo, passando per la stregoneria. Il pubblico assorto ascolta, rapito dalle parole di Dana. Al termine del racconto, si alza, finisce di bere il vino, saluta e se ne va, senza lasciar spazio alle domande.

Jana invece è il personaggio creato da Kasey e dopo un primo racconto di presentazione nel quale vive la sua avventura alle prese con un fenomeno soprannaturale, nei racconti successivi diventa aiutante di campo della ormai famosa Dana.

Molto interessante la struttura del libro con due prefazioni, uno per ogni autore, nelle quali presentano i rispettivi personaggi e spiegano la nascita di questo romanzo a quattro mani. I racconti sono in prima persona: in quelli scritti da Joe una voce introduce Dana, che poi diventa la vera voce narrante del racconto. In quelli scritti da Kasey è invece Jana che parla in prima persona ed il ritratto che ci offre di Dana svela diverse sfaccettature di questa donna forte che per lavoro deve governare le paure, le sue e quelle dei clienti che ricorrono al suo aiuto.

Joe R. Lansdale abbandona momentaneamente le atmosfere dal caldo Texas e le avventure dei suoi iconici Hap e Leonard per cimentarsi con un genere di cui, per sua stessa ammissione, ha letto tanto e scritto poco e lo fa accompagnato dalla figlia. Ne escono dei racconti, dell’atmosfera cupa, paurosa, tra l’horror e il fantasy, con il solito umorismo pungente e sarcastico a cui Lansdale ci ha abituato. Esperimento riuscito? Ai lettori l’ardua sentenza.

Lucia Cristiano

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