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Roberto Banzato
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Pendragon
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Intrigante e non scontato come libro di esordio.
Un libro che viene da chi conosce le segrete cose, insomma da un manager abituato a muoversi come un pesce nell’acquario di quel mondo rarefatto dei piani alti della filiale di una multinazionale, nella fattispecie la Kalergon Italia. E del vertice di multinazionale descrive senza rimorsi tutti i crudeli tagli di bilancio che vedono la cacciata di tanti dipendenti, gli arrivismi, le implacabili lotte di potere, i doppi giochi, i tradimenti, le cospirazioni e le subdole piccinerie dei manager, disposti a tutto per raggiungere il successo, note solo agli addetti ai lavori.
Un cadavere eccellente,quello di Massimo Corioni, direttore Risorse Umane dell’azienda, ritrovato il 21 gennaio del 2010 nella sala riunioni di Kalergon Italia, scatenerà sospetti, giochi al massacro e la messa al bando o quasi di colui che potrebbe aver avuto un movente per uccidere. Che poi è Fabio Zonin, controller commerciale, un inquieto ma simpatico semi-misantropo reduce da un matrimonio fallito forse proprio per colpa della scalata al successo della moglie, una brava avvocato penalista.
Un poveretto cacciato negli intrighi di una multinazionale d’assalto, che cerca di arginare il peggio e che, suo malgrado, si trova testimone di colpi bassi, vigliaccherie e ambiguità. Solo la polizia indaga e si muove con oculata ed encomiabile intelligenza.
Poi per sua fortuna – e naturalmente sfortuna della seconda vittima uccisa a Londra, e dunque il suo coinvolgimento è da escludere – gli omicidi continuano. I giochi si complicano. Cosa c’è dietro? Potere? Denaro? O altro?
Solo Fabio Zonin, che tenta disperatamente di tirarsi fuori dalle logiche dell’ambizione sfrenata, riuscirà a sfilare la testa dalla sabbia, scavare nel fondo dei segreti del computer e, prendendo in mano la situazione, ad aprire gli occhi, a farli aprire alla polizia e capire cosa si cela veramente dietro tutta la serie di omicidi. E, volente o nolente, coinvolto in una carambola di colpi scena, diviso tra due donne affascinanti e complicate, in un finale abbastanza imprevedibile, scoprirà una verità e la “sua” verità. E per lui quella vale molto di più della salvezza e del successo.
Molto tecnico ma comprensibile, talvolta si allarga forse un po’ troppo in descrizioni che rischiano di distrarre il lettore, ma la trama gialla ci sta. Buon lavoro!

Roberto Banzato ha quarant’anni ed è sposato con due figli. Da quindici anni lavora per aziende multinazionali. Ḕappassionato di storia contemporanea e di ciclismo, mari della Grecia e fantascienza, viaggi e politica. Non connesso-Corporate Thriller è il suo esordio narrativo.

Patrizia Debicke

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