Due brutali omicidi eseguiti nello stesso giorno con identica truce ferocia avvenuti a ben 1.443 chilometri di distanza. Omicidi inspiegabilmente sanguinosi e gravati da una inspiegabile coincidenza: stesso orario e modalità, sono corredati anche dall’incredibile particolare che le due vittime, Guido Gambassi e Vivienne Colmart, pur vivendo l’uno a Roma e l’altra a Parigi, si conoscevano bene, erano amici e colleghi ed erano due dei tre scienziati, o moschettieri della fisica come la stampa li aveva definiti, che insieme avevano ricevuto il Nobel nel 2002. Nobel per i pioneristici studi sulla fisica quantistica, concesso anche a un terzo ricercatore Giovanni Venturi. Venturi era l’uomo che da solo, i due colleghi avevano rifiutato di seguirlo nella sua nuova strada manageriale, aveva creato la Beyhond Technology, una spregiudicata azienda high Tech, un vero colosso industriale dalle infinite ramificazioni, il più importante in Europa, che in pochi anni aveva raggiunto uno stratosferico fatturato mondiale. L’uomo, morto di cancro nel 2010 lasciando al figlio un’immane eredità da gestire, per anni era diventato una figura arcinota a tutto il pubblico per un tragico motivo: il suo coinvolgimento nel 2003 nell’orrenda uccisione nella sua villa in Liguria, della seconda moglie e delle loro figlie bambine.
I due delitti dell’aprile del 2023 per le orrende caratteristiche in comune che li assimilano a barbari sacrifici a sfondo rituale con per entrambe le vittime taglio di mani e asportazione di occhi e ghiandole surrenali, stravolgendo ogni logica di indagine ,oltre agli specialisti delle polizie dei due paesi Italia e Francia, hanno messo discretamente in moto anche i servizi segreti italiani. E Giancarlo Grassi, l’uomo di enorme potere mentore del professor Piero Montecchi e che ha letteralmente inventato la sua cattedra di neuroscienze a Verona, il presidente della Cicap gli telefonerà raggiungendolo in Francia a Saint Paul de Vence. Chiede il suo parere e il suo aiuto per trovare una qualche spiegazione sull’assurdità di quei due delitti in contemporanea. Ma non soltanto perché vorrebbe anche che lui cercasse di dare una mano ad Anna Bianca Orsini, affascinante poliziotta a capo dell’ UDI (Unità delitti insoluti) figlia di un suo carissimo amico.
In questo nuovo romanzo Gigi Paoli riporta in scena lo straordinario protagonista del suo La voce nel buio e per chi non lo conoscesse ecco un breve ripasso . Piero Montecchi, antica famiglia veronese (cosa vi suggerisce il nome?), vedovo, cinquantenne, docente universitario, scienziato e membro del CiCAP, ente che controlla le asserzioni sul paranormale e sulle pseudoscienze ma convinto negazionista, divide la sua vita tra il lussuoso appartamento che affaccia sul cortile interno di via Cappello e il palazzo in pietra di Saint Paul de Vence, antico e fascinoso villaggio della Provenza, che sua moglie Cinzia, morta di cancro, aveva scelto per i loro ultimi mesi vissuti assieme. Del passato, Montecchi sconta il retaggio dell’aver subito a ventun’anni, uno spaventoso attentato in Somalia. Con per immediate conseguenze: frattura del cranio, emorragia cerebrale e lungo coma. Al risveglio: danni e un intenso, prolungato mal di testa. Sintomi curati con pazienza per la maggior parte risolti dal suo angelo custode, il giovane medico Cinzia Sanesi, che poi ha sposato, e il giornaliero supporto di paracetemolo.
Ma la telefonata e le richieste di Grassi costringeranno Montecchi , dopo aver caricato in macchina il suo cane lupo Winston a una tirata fino a Verona, e giunto là, affidato l’amico a quattro zampe alla sorella, la mattina seguente ancora semiaddormentato ad arrampicarsi sul primo Frecciarossa per Roma. Dove conoscerà Anna Orsini e si troverà di fronte a un ulteriore mistero. Perché stranamente l’ omicidio dei due scienziati ad aprile 2023 per le sue macabre modalità richiama quanto accaduto venti anni prima proprio nella villa di via della Ginestre a Mortola Superiore, frazione di Ventimiglia, al confine tra Italia e Francia di proprietà del terzo premio Nobel, Giovanni Venturi. A lui che, accusato di strage dalla procura di Imperia, nonostante lo sfrenato can can mediatico degli innocentisti, era stato condannato prima all’ergastolo per triplice omicidio, pena in seconda istanza però trasformata in 28 anni di prigione. Ma era rimasto a piede libero continuando a lavorare, per l’assurdità delle regole italiane, e nel 2009 i suoi avvocati erano riusciti a farlo assolvere in cassazione con una definitiva sentenza tombale. E l’omicidio della moglie e delle figlie, essendo classificato come un delitto insoluto, è ancor’oggi di competenza dell’UDI. E Anna Orsini ha scoperto un inquietante risvolto legato a quella sentenza. Sia un giudice, le cui parole avevano nuociuto al processo che il poliziotto, entrato per primo nella villa dopo il triplice delitto si sono suicidati… Un caso molto difficile da affrontare per il professor Piero Montecchi, neuroscienziato del CICAP e che anzi, almeno a prima vista, pare impossibile. Un caso che tuttavia lo convincerà a riprendere il primo treno per Verona e di là in macchina andare fino a Ventimiglia e poi a Mentone per incontrare Ottavio Fiorilli, il giornalista italiano ex firma del Corriere, trasferito là in pensione ma che vent’anni prima aveva seguito le fasi del processo Venturi ed è ancora sicuro della colpevolezza dello scienziato. Era stato proprio lui a suggerire ad Anna Orsini di scavare a fondo nel materiale di quel caso che rischiava di andere in prescrizione.. E sarà proprio nella zona in cui, a detta del giornalista, continuano ad accadere alcuni misteriosi episodi tra i quali cui l’inspiegabile scomparsa di decine di immigrati desiderosi di oltrepassare la frontiera, dove Fiorilli accompagnerà Piero Montecchi a conoscere Riccardo Venturi, figlio ed erede del premio Nobel che con i suoi due figli dirige l’azienda paterna. Adagiata tra le boscose colline di Ventimiglia al confine tra l’Italia e la Francia, svetta orgogliosa l’avveniristica sede della Beyond Thecnoloy, ormai in fase di messa a punto di uno strordinario programma di intelligenza artificiale.
Ben presto il gioco dovrà per forza diventare molto serrato. Giancarlo Grassi, al quale dopo aver parlato con Anna, Montecchi riferirà le sue impressioni, vuole che lui alzi la guardia, schierandosi a protezione della scienza. Teme che la Beyond priva di controllo sia pronta a inoltrarsi in pericolosi sentieri di ricerca e oltrepassare i limiti. La sua mente regalerà a Montecchi un quid in più il giusto collegamento con qualcosa che ha notato e memorizzato durante la sua visita all’azienda. Un qualcosa che lo costringerà a dare tutto se stesso tanto da accettare persino lui, che odia visceralmente volare, di imbarcarsi con Anna da Fiumicino su un areo per Parigi, e come se non bastasse, per riuscire a sbrogliare in qualche modo la situazione ad affrontare persino una tratta in elicottero Roma Marsiglia.
Uno romanzo straordinario, bello e intrigante con una calibratissima ambientazione in cui l’indagine impegnerà Anna Corsini e Piero Montecchi fino allo spasimo.
Una indagine che a tratti pare quasi voler sconfinare nella fantascienza affrontando uno dopo l’altro ostacoli che paiono insormontabili e spingerebbero nella direzione di possibili mondi e realtà inimmaginabili, in cui scienza, religione, simbologie dell’antica sacra geometria dell’universo e nuove insondabili frontiere, in cui politica e denaro, amore e dolore, vanno a mischiarsi in modo sempre più angosciante. Un thriller che talvolta par voler richiamare alcuni avveniristici spunti alla Dan Brown supportati tuttavia da dati rigorosamente scientifici.
Potrebbe l’etica umana fermare la scienza, se la scienza mettesse il mondo in pericolo? Fino a che punto si può andar?. Fino a dove sarà concesso all’umanità di arrivare? Possibile mai che possa essere?… Oltre?
Oltre – Gigi Paoli
Patrizia Debicke