Paradise city



Joe Thomas
Paradise city
Carbonio Editore
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Quel dolce di cui non conosci la ricetta.
A meno che non siate del mestiere, è molto probabile che mangiando una torta non riuscirete a indovinare tutti gli ingredienti. Magari vi è sfuggito quel pizzico di sale nell’impasto o proprio non riconoscete quell’essenza aggiunta per dare un tocco particolare al retrogusto che vi rimane in bocca.
D’accordo, l’importante è che sia buona e poco importa la ricetta, quella serve a chi cucina mica a chi mangia.
Ma è davvero sempre così?
Culinaria a parte, credo sia sempre meglio sapere qualcosa in più di come vengono cucinati alcuni aspetti della nostra quotidianità, giusto per non ritrovarsi complici in chissà quale ingiustizia.
Dati i tempi che corrono, mi tocca soffermarmi su un dettaglio. Esistono informazioni serie e notizie “autorevoli” della rete e, grazie alla capacità di distinguere, potete decidere se essere consapevoli oppure truccati come dei pagliacci per farvi ridere dietro.
A voi la scelta, ma non è questo l’argomento che voglio trattare.
Se vi scrivo Brasile, cosa pensate? Calcio, carnevale, churrasco, samba saudade e ovviamente belle donne però, vi siete mai chiesti con quali ingredienti viene preparato questo meraviglioso dessert verde e oro?
Prostituzione, droga, violenza, corruzione e povertà.
Ora che conoscete la ricetta, avete ancora voglia di assaggiare la glassa senza sentirvi almeno complici di un paio di reati?
Paradise City di Joe Thomas è un romanzo ambientato a São Paulo in Brasile ed è approdato in Italia grazie a Carbonio Editore. Si tratta di un hard-boiled cucinato con le peggiori primizie del crimine brasiliano e con il notevole pregio di portare il lettore dietro le quinte del solito teatrino messo in piedi per i turisti last minute.
Dona Renata è un avvocato molto attivo nella difesa dei diritti dei più poveri ed esercita la sua professione direttamente nella favela Paraisópolis. Una sera, uscendo dal suo ufficio, viene uccisa durante uno scontro tra narcotrafficanti e polizia militare da una “bala perdida”, una pallottola vagante.
Dopo la disgrazia, per un anno intero il marito Mario Leme si reca sul posto con la speranza di individuare il colpevole rimasto ignoto perché, oltre a essere un uomo costretto ad affrontare il lutto, è anche un ispettore della Polícia Civil. Una caccia paziente che viene interrotta quando un incidente stradale attira la sua attenzione; un suv sbanda e si ribalta ma il conducente non sembra essere morto per l’impatto, come sostiene la polizia militare, dato che sul cadavere si possono riconoscere due ferite da arma da fuoco.
Forte di una scrittura avvolgente, di quelle che ti immergono nella storia e nell’ambientazione, Paradise City va oltre il semplice concetto di noir metropolitano e squarcia la fitta ragnatela di inganni e illusioni con cui le anime malvagie si rendono quasi rispettabili.
Joe Thomas non è solo un docente di letteratura e scrittura creativa presso la Royal Holloway di Londra che ha vissuto per dieci anni in Brasile, è anche uno scrittore che sa come far scrivere bene una penna.
Avete presente quando si dice che leggere è come viaggiare senza valigie? Bene, allora Paradise City è un biglietto di prima classe per una crociera nera.
In Inghilterra è già uscito Gringa, il secondo romanzo della serie, che ci auguriamo di poter leggere al più presto anche in Italia.

Mirko Giacchetti

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