Paradise



Helfrid P. Wetwood
Paradise

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Conosciuto e apprezzato con la favola noir “Muto come un orsetto” (Fratelli Frilli Editori) con un peluche testimone e arma del delitto della sua proprietaria, Helfrid P. Wetwood è una voce nuova, originale, ironica e anche drammatica nel panorama del genere noir che, con la sua scrittura riesce brillantemente a dare voce e vista a chi non può o è incapace di farlo, ritorna con l’ebook “Paradise” . Stavolta l’autore non ambienta la sua storia nera e  thriller in una città italiana, ma nell’immaginaria metropoli di Paradise City, che di paradisiaco non ha proprio nulla o forse sì, lo aveva, era la città dell’amore, prima che il crimine prendesse  il sopravvento sulla bellezza e sull’armonia, e il male invadesse gli animi anche più puri. Allora ecco che la fantasia e l’intuito creativo di Wetwood inserisce nel suo noir-thriller anche l’horror e scrive una storia dura, cruda, in cui l’elemento fiabesco è presente proprio con i suoi protagonisti classici che rivelano però un’anima nera e malvagia. Tutto il mondo è alla rovescia nel libro di Wetwood,e forse non ce ne accorgiamo ma lo è già in parte anche nella realtà, i nostri miti buoni e eroi dell’infanzia non sono altro che spietati criminali che si spartiscono il territorio di una città devastata dal malcostume, e dal male e si dividono a fette la grande torta del facile guadagno con i traffici illeciti e illegali.
Pinocchio col mitra sottobraccio è l’immagine di copertina realizzata dallo stesso autore, propone solo uno dei protagonisti dell’avvocato milanese col talento per la scrittura. Paradise City, “300 chilometri di cemento ammobiliato e 1 milione di anime in saldo, bustarelle e potere, 300 chilometri di smog, piombo e violenza” è in mano a Babbo Natale, Biancaneve, i Sette Nani, Cappuccetto Rosso, Cenerentola e il Coniglietto di Pasqua, malviventi senza scrupoli che trafficano in droga, prostituzione, armi, con i quali cerca  di mediare e negoziare per conto del Governo, l’agente Tony Horbo, io narrante della storia. La sua missione sembra da subito impossibile: convincere i criminali a cedere e arrendersi. Horbo non ha paura, o almeno prova a non averne e si fa ricevere da ognuno dei boss e espone loro la sua proposta: pace in cambio dell’immunità. Il romanzo procede con la narrazione veloce seppure dettagliata degli incontri tra l’agente e i criminali, eroi della sua infanzia tramutati in un branco di mostri. Ognuno di loro ribadisce le proprie ragioni e motiva le accuse al Governo fino al colpo di scena geniale che chiude la storia. Wetwood stupisce di nuovo il lettore con la sua tecnica narrativa semplice ma incisiva, con il suo modo di affrontare con la scrittura di genere tematiche e piaghe sociali forti e con una leggerezza apparente che sa diventare dura e dolorosa come un pugno in faccia.

Cristina Marra

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