Per un’ora d’amore – Piergiorgio Pulixi



Piergiorgio Pulixi
Per un’ora d’amore
Rizzoli
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È un periodo complicato per le forze dell’ordine a Milano: in meno di tre mesi ci sono state quarantadue vittime di violenza e diciannove femminicidi. La polizia è sotto pressione, la procura ha organizzato un pool di magistrati esperti guidato da una PM in gamba, Viviana Galeano, ma nonostante la nuova legge chiamata Codice Rosso, le nuove tecnologie, tecniche psicologiche e l’analisi statistica del crimine le vittime si moltiplicano. Per di più i partner sentimentali delle vittime sembrano avere alibi incredibilmente solidi.

Con grande acutezza Pulixi descrive Milano, i suoi problemi sociali e l’atmosfera nel momento storico in cui lo sviluppo ipertrofico della città ha innescato bombe sociali, soprattutto nelle periferie e la povertà che avanza ha alimentato le tensioni razziali. La violenza dilaga. 

Un nonno di settantanove anni Italo Seu, con il nipotino Pippo, si trasferiscono dalla Sardegna a Milano un anno dopo che la figlia e mamma Donata è stata brutalmente uccisa.
Italo è ossessionato, parla mentalmente a sua figlia tutti i giorni e ha promesso di farle giustizia: così si rivolge alla squadra della polizia, il SIS, sezione indagini speciali, comandata da Vito Strega: chiede aiuto all’agente Bepi Pavan, perché non vuole arrendersi, ma nessuno ha mai voluto dargli retta e Bepi, davanti a quel vecchietto si sente spezzare il cuore.

Il padre di Pippo ha picchiato Donata di fronte al bambino e così gli è stata sospesa la responsabilità genitoriale per disturbo antisociale di personalità: è un predatore, un sadico. Dopo essersi trasferita da sola a Milano, attirata da un futuro migliore, Donata è finita vittima della violenza di quest’uomo: è caduta nelle sue grinfie prima per solitudine e poi per il controllo e l’isolamento imposto dal marito che hanno peggiorato la sua situazione.

C’è un mistero che adombra il delitto: la vittima indossava un abito nuziale e forse proprio lì c’è la chiave per trovare il colpevole.

Vito sa che la soluzione degli omicidi va quasi sempre cercata nella vita intima delle vittime e nel loro passato e quindi deve chiedere aiuto a Mara Rais che comincerà a indagare a Cagliari.

“…l’amore rende pazzi, la brama per il denaro freddi e perfezionisti. La natura del delitto di Maria Donata Seu non mi porta a pensare né alla follia né alla gelida strategia meccanica di qualcuno che uccide per soldi… C’è qualcos’altro. Qualcosa di più inquietante


Esperto di crimini violenti criminologia e profiling, Vito Strega ha una sola debolezza: sente voci pianti lamenti sussurri soprattutto richieste, sono allucinazioni auditive, non è schizofrenico, ma il suo è un vero tormento e con le ultime difficili indagini risolte si è acuito. Dopo un periodo passato come volontario nell’operazione Mare Nostrum per soccorrere i migranti nel Canale di Sicilia, ha aggiunto dolore a dolore ed è in piena crisi essenziale e professionale. Per di più, tornato a Milano, capisce di essere spiato.

Nella squadra sono tutti in un brutto momento della vita: il simpatico Bepi Pavan è angosciato da un eccessivo aumento di peso e dal litigio con la moglie, Eva Croce si porta dietro il dolore per la figlia morta del cancro a sei anni, Mara Rais è rimasta a Cagliari dopo il conflitto con Strega, Clara Pontecorvo è l’unica bizzarra e tragicomica.

Pulixi segue con grande sensibilità, quasi con tenerezza i suoi personaggi, ci racconta le vicende che li tormentano partecipando alle sofferenze, ma anche seguendoli in rari momenti di leggerezza,

scavando le loro anime prima ancora di mostrare le loro azioni.

Vito Strega, come un ragno, tesse la tua tela con pazienza finché riesce a invischiare il colpevole: oltre la validissima squadra di sempre, le tecnologie informatiche e il dark web danno agli inquirenti informazioni preziose ma, come tante volte nelle indagini, in un’idea improvvisa, un’immagine, un film, un libro, un annuncio c’è la chiave di volta per ricostruire la storia. L’insight.Come nei libri precedenti Piergiorgio Pulixi si conferma come uno dei migliori autori di gialli del momento: il finale è aperto, non resta che aspettare con ansia le nuove avventure di Vito Strega e della sua squadra.

…che cos’è l’amore se non l’altra faccia dell’odio? Dietro tutto questo odio, prima c’è stato di certo un grande amore”

Tiziana Viganò

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