Perdenti – Gianluca Ferraris



Gianluca Ferraris
Perdenti
Piemme
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La prima indagine dell’avvocato Ligas
Perdenti è il nuovo lavoro di Gianluca Ferraris dopo la trilogia con protagonista il giornalista tossico e un pochetto imbranato Gabriele Sarfatti.
Ma chi sono i perdenti di cui parla? Sicuramente Lorenzo Ligas, avvocato di un noto studio milanese, che ormai del principe del foro ha solo pochi vestiti appesi nell’armadio. Alcolista, divorziato, al limite della bancarotta finanziaria e sentimentale e sull’orlo del baratro anche in campo lavorativo.
Così come Giacomo Nava, alias Jack Zero, meteora della musica, vincitore di un Festivalbar che pareva avergli spalancato le porte del successo e invece ora ridotto a cantare a qualche matrimonio per pagarsi la dose quotidiana di droga e a farsi sbeffeggiare per quell’unico e lontano successo.
Due vite che parevano indirizzate alle gloria e che ora sembrano avere imboccato la via del non ritorno. Due vite lontane, di sogni sfiorati e poi persi, due persone che non si conoscono e che probabilmente mai si sarebbero incontrate se non fosse per il cadavere di un poliziotto ritrovato ucciso in casa sua.
Il morto era l’ex marito dell’attuale compagna di Jack Zero e proprio Jack è stato visto non solo litigarci violentemente ma anche uscire dalla casa del morto proprio nei minuti dell’omicidio.
Insomma, il colpevole perfetto per la polizia che vuole chiudere il caso in fretta senza perdere troppo tempo con le indagini.
Ma Jack ha diritto ha un avvocato e chiama Lorenzo Ligas.
Perché Ligas, tra una birra e l’altra, è ancora bravo, molto bravo. Ed ecco che Ligas, avvezzo un tempo a difendere solo colletti bianchi, si prende a cuore le sorti di Jack forse spinto dal bisogno di soldi, forse perché un po’ si riconosce in lui, forse perché crede alla sua innocenza ma soprattutto perché lui non abbandona i clienti e crede che tutti abbiano diritto alla migliore difesa possibile.

E poi questa indagine è la sua ultima spiaggia, l’unica possibilità che gli rimane per dimostrare che vale ancora qualcosa, l’ultima chance di riabilitarsi, di salvare la sua reputazione e anche quella del suo cliente. E quindi  inizia a investigare, interrogando  parenti e amici della vittima e del presunto colpevole incontrando molte miserie e poche nobiltà.
La storia prosegue alternando i punti di vista e raccontando(ci) non solo l’indagine ma anche la vita dei protagonisti. L’uso della prima persona permette di seguire azioni ed emozioni e crea empatia.
E poi i perdenti sono sempre simpatici, ci si identifica di più con i personaggi irrisolti, rotti, feriti.
E Ligas ha una marcia in più con i suoi racconti di aneddoti tratti dalla settimana enigmistica, citazionismo acuto lo chiama, con i richiami frequenti alle serie tv legal e crime di cui è appassionato e con la prodigiosa memoria di cui il suo lieve autismo lo ha dotato e che gli fa memorizzare le cose più assurde e improbabili. Ma la vera forza sono la sottile ironia e il cinismo che lo accompagnano, la consapevolezza di essere un idealista fallito e pure un poco stronzo.
A fare da sfondo come in tutti libri di Ferraris una Milano che da bere non ha più nulla che si interessa solo a soldi e successo e che subito dietro gli sfavillanti palazzi del centro nasconde degrado e miseria.
E alla fine del libro scoprirete chi sono i veri perdenti.

Cristina Aicardi

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