Piazza San Sepolcro



Gianni Simoni
Piazza San Sepolcro
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Torna Gianni Simoni con una novità assoluta, che gli ha fatto lasciare a spasso il giudice Petri, il commissario Miceli (ma li avrà mandati davvero in pensione?) e tutta la compagnia. Dall’inverno bresciano di Pesca con la mosca, ci trasporta in un inverno milanese gelido, pieno di neve, per presentarci il suo nuovo, particolarissimo personaggio seriale: l’ispettore Andrea Lucchesi, un quarantaseienne che, per abitudini e carattere, ha rinunciato a una vita normale, alla carriera e vegeta in qualche modo nella sezione furti e rapine del commissariato di Piazza San Sepolcro. Un ispettore molto diverso Lucchesi, sempre sul chi vive, con strane reazioni, che fa scelte bizzarre, come innamorarsi perdutamente di un’improbabile bella signora di mezz’età della haute milanese, trascurando le grazie di una giovane collega cotta marcia di lui. (E stavolta Simoni, abbandonata ogni pruderie ci offre puntuali descrizioni di amplessi). Insomma Andrea Lucchesi fuma troppo, beve troppo, sembra quasi che faccia di tutto per ammazzarsi da solo visto che il suo lavoro, costringendolo a seguire le tracce di ladri di preziosi quadri dell’ottocento o, alla peggio, a dare una mano ai suoi colleghi della centrale in caccia di un maniaco sessuale nevrotico che aggredisce le sue vittime nei garages sotterranei, non lo porta ad affrontare grandi rischi. Strano ispettore, orgogliosissimo, con il complesso del colore della sua pelle che poi tanto nera non dovrebbe essere visto che ha solo la madre eritrea, ma che vorrebbe imporsi al mondo intero. Per ora non so se mi è simpatico. Lo trovo un po’ troppo sbruffone e piantagrane per i miei gusti, ma ammetto che mi ha incuriosito. E poi Simoni ci sa fare. Scrive piacevolmente, sa interessare, si fa leggere e diverte sempre.

patrizia debicke

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