Una pistola come la tua – Enrico Pandiani



Enrico Pandiani
Una pistola come la tua
Rizzoli
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Ho chiesto a Enrico: «Il quinto con les italiens vero?» E lui mi ha risposo: «Massì, avevo voglia di scriverlo». E ha fatto bene.
Mordenti ci mancava, quindi si doveva farlo tornare in palcoscenico. E ci mancavano le ironiche e disincantate descrizioni di Pandiani quando parla del suo personaggio cult, il commissario Jean-Pierre Mordenti, poliziotto disilluso  e un po’ indolente, che dirige la squadra fatta di flic di origine italiana. E lui ce l’ha generosamente riportato con più di quattrocento pagine, offerte su un piatto d’argento.
La squadra iniziale è cambiata, alcuni in un modo o nell’altro non ci sono più, ma la costola dura dei les italiens tiene ed è ancora là, pronta a tutto, sempre in uno scenario che è un susseguirsi di vetri che esplodono sbriciolati dai proiettili, con le carrozzerie delle macchine prese a bersaglio e il sangue che si spande sui marciapiedi.
Stavolta mentre Jean-Pierre Mordenti e Leila Santoni, la sua ispettrice, effettuano un appostamento in macchina fuori dal Tik- Toc, un locale alla moda, sono testimoni per caso dell’agguato mortale teso a Bracigliano, un delinquente di mezza tacca, da due killer. Mentre li inseguono attraverso le strade più esclusive di Parigi (IV Arrondissement), li vedono entrare di forza, sfondando la porta esterna a calci, dentro un immobile super chic della stretta rue Regrattier. Dopo aver ammazzato uno dei due, tallonano  il compare fino al primo piano dove si è introdotto sempre con la violenza in un appartamento di lusso, ma sono costretti a desistere dall’inseguimento perché si trovano di fronte a un efferato delitto. Il cadavere decapitato della vittima, probabilmente la padrona di quell’appartamento che trasuda milioni, giace in cucina. Tutto lascia pensare che abbia affrontato una lotta con il suo assassino e la sua testa quasi a salutare gli inquisitori come un macabro scherzo è appoggiata sulla tovaglia di fiandra del tavolo da pranzo. La donna uccisa era Madame Saint Nectaire, pilastro portante di una vecchia famiglia della élite francese, a capo di un’azienda di costruzioni, donna di larghissimi mezzi, amica da sempre di Le Normand capo di Mordanti, colui che dirige tutte le brigate del Quai d’Orfèvres di Polizia e cognata di Balthazar Rogeret des Cévennes, esponente del Front National candidato alla presidenziali e in grande rimonta negli animi dei francesi per le prossime elezioni.
La casa è stata ripulita di schede fotografiche, la proprietaria era un fotografa dilettante di livello, e manca il disco duro del lap top della vittima, ma da una minacciosa foto ritrovata pare che Madame Saint Nectaire fosse sotto il tallone di un odioso ricatto a causa di sua figlia.
Le Normand affida il caso a Mordenti ma la faccenda ormai è bruciata e la situazione, pericolosamente esplosiva, coinvolge les italiens in uno scontro mortale.
Un caso caotico, complicato e spinoso, soprattutto perché nessuno è veramente come pare e tutti hanno qualcosa e più di qualcosa da nascondere. Tanto per cominciare a spiegare Tristane, nipote di Madame Saint- Nectaire, testa balzana e sposata con un mezzo delinquente mafioso, è sparita con il figlio bambino. Si sarebbe allontanata volontariamente o così pare ma suo padre, il candidato alla presidenza, e Le Normand capo di Mordent, premono perché lui e i suoi uomini la rintraccino alla svelta. Parrebbe un’indagine perfetta per il nostro eroe, ma la faccenda è tosta. Una giovane donna questa Tristane piena di sorprese, che ha lasciato pochissime tracce dietro di sé e poi se, ipotizziamo che, non la stessero cercando solo loro? Per ritrovarla Jean Pierre Mordent e i suoi dovranno affrontare un lungo percorso a ostacoli che li costringerà a muoversi con i piedi di piombo e rimetterà in gioco tante convinzioni.
Figura indovinata nella trama quella di Milly, misterioso anzi fantomatico/a angelo/diavolo custode di Tristane.
Leggere per sapere.

 

 

 

Patrizia Debicke

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