“RACCONTI DAL CARCERE” 2015
IL PREMIO LETTERARIO GOLIARDA SAPIENZA IDEATO E CURATO DA ANTONELLA BOLELLI FERRERA CONCLUDE LA 5° EDIZIONE
IL 16 NOVEMBRE AVRÀ LUOGO LA PREMIAZIONE DEI VINCITORI E LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“ALL’INFERNO FA FREDDO. RACCONTI DAL CARCERE” (RAI ERI)
CHE RACCOGLIE I 25 RACCONTI FINALISTI
MADRINA DEL PREMIO: DACIA MARAINI
PRESIDENTE DELLA GIURIA: ELIO PECORA
25 GRANDI SCRITTORI, ARTISTI E GIORNALISTI NEL RUOLO DI TUTOR LETTERARI TRA CUI ANCHE LUCA ZINGARETTI, WALTER VELTRONI, LUCA ARGENTERO, ERRI DE LUCA, PINO CORRIAS, GIAN CARLO DE CATALDO, ALESSANDRO D’ALATRI, MAURIZIO DE GIOVANNI, ANDREA PURGATORI, ANTONIO PASCALE, SILVANA MAZZOCCHI, SALVO SOTTILE, FEDERICO MOCCIA, MASSIMO LUGLI, CINZIA TANI
TRA I GIURATI lo scrittore GIORDANO BRUNO GUERRI, il direttore di Rai Cultura SILVIA CALANDRELLI, il criminologo RUBEN DE LUCA, il giornalista e scrittore PAOLO FALLAI, il poeta ANDREA DI CONSOLI
NOVITÀ 2015: IL PREMIO INCONTRA IL CINEMA
Dalla collaborazione con il Premio Goliarda Sapienza è nato il progetto “I CORTI DEL PREMIO GOLIARDA SAPIENZA” voluto da Rai Fiction, che prevede ogni anno la realizzazione di un cortometraggio tratto da uno dei racconti finalisti del concorso: è attualmente in produzione il secondo cortometraggio “ Fuori” (Iterfilm per Rai Fiction) tratto dal racconto di Agnese Costagli (2° classificata nell’edizione 2014 del Premio Goliarda Sapienza), che vedrà come protagonista Isabella Ragonese, regia di Anna Negri. Il primo cortometraggio realizzato è stato “Mala Vita”, con Luca Argentero nel ruolo di protagonista e la partecipazione di Francesco Montanari, trasmesso a marzo 2015 su Rai 3. “Mala Vita” ha ricevuto la menzione speciale annunciata al Festival Cortinametraggio e premi e menzioni speciali a Luca Argentero e Francesco Montanari, migliori interpreti tra tutti i corti che i Nastri d’argento 2015 hanno selezionato. “Premio letterario Goliarda Sapienza – Racconti dal carcere”, promosso da inVerso Onlus, DAP Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Dipartimento per la Giustizia Minorile e SIAE, sta per concludere la 5° edizione. Unico premio letterario in Europa dedicato ai detenuti adulti e minori affiancati da importanti scrittori.
Anche quest’anno sono circa 500 i racconti giunti da tutte le carceri d’Italia e 25 finalisti selezionati (20 per la sezione “Adulti”, 5 per la sezione “Minori”) per essere abbinati a scrittori, giornalisti e artisti molto noti nel ruolo di tutor letterari. “Con gli oltre duemila racconti che hanno partecipato al concorso in questi cinque anni, il Premio Goliarda Sapienza è diventato un osservatorio privilegiato del rapporto tra carcere e scrittura” dice la giornalista Antonella Bolelli Ferrera, che ne è l’ideatrice e curatrice. “Questo rivela un desiderio sempre crescente di mettersi a nudo attraverso la parola scritta, come atto di libertà. Per gli scrittori, giornalisti e artisti affermati, che come Tutor letterari entrano in relazione con le persone detenute attraverso le loro storie, rappresenta invece un’occasione di arricchimento personale dal punto di vista umano. Questo vale anche per me, fortemente.”
LA PREMIAZIONE E IL LIBRO: I 25 racconti finalisti, con le introduzioni dei rispettivi Tutor, saranno raccolti nel volume “All’inferno fa freddo, Racconti dal carcere” a cura di Antonella Bolelli Ferrera, in libreria dal 16 novembre (Rai Eri). Il libro sarà presentato il 16 novembre in occasione della cerimonia di premiazione che si terrà a Roma presso la Casa Circondariale di Regina Coeli. La giuria, presieduta da Elio Pecora, costituita da, Daria Galateria, Angelo Maria Pellegrino, Paolo Fallai, Silvia Calandrelli, Ruben De Luca, Giordano Bruno Guerri sceglierà i vincitori (1°, 2° e 3° classificato) della sezione “adulti” e i vincitori della sezione “minori”.
I PREMI : i 25 finalisti riceveranno in premio un pc portatile dotato di strumenti didattici e i vincitori riceveranno anche un premio in denaro.
I RACCONTI E LE RIFLESSIONI
25 storie off limits per il mondo “fuori”, 25 vite vissute sull’orlo di un precipizio da cui inevitabilmente cadi. Spesso sono le esperienze dell’infanzia a giocare d’anticipo: l’iniziazione alla criminalità organizzata, gli abusi sessuali e le botte di una madre, l’obbligo di uccidere quando sei chiamato alla guerra sia essa contro un clan rivale sia contro i ribelli del Darfour. C’è la violenza sulle donne e l’indifferenza per una vita che esce di scena come scelta estrema di libertà. L’idea della morte affiora e svanisce, riaffiora e si concretizza “Dispose lo sgabello, vi salì sopra, si assicurò il cappio intorno al collo…”
Storie di carcere, di com’era ieri e di com’è oggi. E’ aspro il ricordo dell’Asinara e di chi è stato umiliato in “massima sicurezza”. Chi è arrivato da lontano, concentra il proprio racconto sul “prima”, sul viaggio a bordo di un gommone che, in mezzo al mare, in una notte senza luna, si spegne all’improvviso. Alcuni racconti spiccano per qualità letteraria giocando su scambi di ruolo – il detenuto indossa inaspettatamente i panni di un poliziotto penitenziario e il poliziotto si ritrova detenuto -, avvincenti storie di vendetta, e persino una nevicata che non ti aspetti. Narrativa pura.
IL COMMENTO DI FILIPPO SUGAR, PRESIDENTE SIAE
“Come SIAE crediamo nel diritto di ognuno ad esprimersi e fare della cultura e del talento la propria possibilità di riscatto. Nel rapporto unico tra autore e lettore non esistono confini, né sbarre: è il grande privilegio dell’arte. Anche per questo, come presidente della Società che rappresenta ogni autore, tengo moltissimo al Premio Goliarda Sapienza”.
I TUTOR DELLA SEZIONE “ADULTI” EDIZIONE 2015 – Luca Argentero, Marco Buticchi, Pino Corrias, Emilia Costantini, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni, Erri De Luca, Marco Franzelli, Carlo Maria Grillo, Massimo Lugli, Silvana Mazzocchi, Federico Moccia, Antonio Pascale, Andrea Purgatori, Roberto Riccardi, Fiamma Satta, Gloria Satta, Salvo Sottile, Cinzia Tani, Andrea Vianello.
I TUTOR DELLA SEZIONE “MINORI” EDIZIONE 2015 – Eraldo Affinati, Alessandro D’Alatri, Paolo Di Paolo, Walter Veltroni, Luca Zingaretti.
MADRINA è la scrittrice Dacia Maraini.
Ecco i finalisti della sezione Adulti:
gli autori i tutor
Biagio Crisafulli Luca Argentero
Ivan Gallo Marco Buticchi
“Federico Marsi” Pino Corrias
Samir Missori Emilia Costantini
Franco Pezzino Giancarlo De Cataldo
Adam Hasan Maurizio De Giovanni
Salvatore Ventura Erri De Luca
Milorad Stijepovich Marco Franzelli
Giuseppe Rampello Carlo Maria Grillo
Michele Maggio Massimo Lugli
Alessandra Rosa Silvana Mazzocchi
Giuseppe Fontana Federico Moccia
Giampaolo Contini Antonio Pascale
Stefano Lemma Andrea Purgatori
Sebastiano Prino Roberto Riccardi
Nazareno Caporali Fiamma Satta
Francesco Fusano Gloria Satta
Salvatore Torre Salvo Sottile
“Mica Dolic” Cinzia Tani
Cosimo Rega Andrea Vianello
Ecco i finalisti della sezione “Minori e giovani adulti”:
gli autori i tutor
“Giulio” Eraldo Affinati
“Unknown” Alessandro D’Alatri
“Coccinella” Paolo Di Paolo
Ivan Engheben Walter Veltroni
“Fabrizio” Luca Zingaretti
HANNO SCRITTO DEL PREMIO E DEL LIBRO:
“Lo spaccato di un’Italia che non vuole abbandonare gli ultimi, anche quando vita, destino e circostanze sembrano averne stravolto la natura umana”. Venerdì di Repubblica
Il carcere è e resta, per sua natura, un luogo di sofferenza, nel quale l’indifferenza può generare tragedie, ma che il concorso di slanci ideali e fattive volontà può trasformare in un laboratorio di progresso. Giancarlo De Cataldo, La Repubblica
“«La scrittura è libertà». E in carcere ciò acquista un significato particolare, dà un valore molto importante al Premio letterario Goliarda Sapienza – Racconti dal carcere, rivolto ai detenuti di tutte le carceri e i luoghi di pena minorili italiani”. Il Messaggero
Va in scena un’umanità “brutta e cattiva” che troppo spesso si vorrebbe rimanesse reclusa e nascosta. Senza diritto di parola o di riscatto. Silvana Mazzocchi, Repubblica.it
“Emozioni forti che si vivono fino alla commozione leggendo i racconti contenuti nel volume Il giardino di cemento armato – Racconti dal carcere”. Il Tempo
“I detenuti non scrivono confessioni, che appartengono agli atti processuali o alle coscienze, scrivono invece muti – lezioni di vita, di affetti e desideri – commenta Erri De Luca – Incoraggiare un prigioniero a scrivere è il migliore consiglio per salvare una parte del suo tempo di pena”. Repubblica Sera