Premio Tropea 2009: vince Carmine Abate

Tre scrittori del Sud, tre penne intrise di meridionalità, passione e sentimento si sono contese la vittoria della terza edizione del Premio Letterario Nazionale Tropea organizzato dall’Accademia degli Affaticati. Una “tre giorni” (dal 3 al 5 luglio) dedicata ai finalisti Carmine Abate, Paolo Di Stefano e Mario Desiati e ai loro romanzi. Presenti, ogni sera, sul palco allestito nella splendida location di Largo Galluppi, gli scrittori sono stati “interrogati” e stimolati dalle domande di Pasqualino Pandullo e Livia Blasi, brillanti conduttori e intrattenitori. Gli autori, introdotti da letture di brani dei loro testi (a cura di Eugenio Masciari e Pamela Muscia) e dagli stacchi musicali del maestro Sergio Coniglio, hanno raccontato i loro romanzi e la loro vita di scrittori e di uomini del Sud che vivono e lavorano al Nord. In questo modo sono emersi: la freschezza adolescenziale di Anna e Nicola, protagonisti del romanzo “Gli anni veloci”(Mondadori) di Carmine Abate, le paure e gli “svaghi” della piccola Rita, la bambina rapita di “Nel cuore che ti cerca”(Rizzoli) di Paolo Di Stefano o le sorti delle giovani promesse spose di un paese pugliese che si  intersecano con le vite di Zazà e Veleno di “Il paese delle spose infelici” (Mondadori) di Mario Desiati. Gli scrittori sono saliti sul palco insieme ai loro personaggi, li hanno presentati ad un pubblico attento e partecipe che ha apprezzato anche i numerosi interventi di Pandullo dal parterre con interviste ad autorevoli personalità del mondo culturale, politico e sociale, che i sono succedute nel corso delle tre serate. L’obiettivo del Premio, come ha spiegato il poliedrico Pandullo, organizzatore, presentatore e presidente dell’Accademia degli Affaticati, “ è quello di offrire un’occasione pregiata di incontro culturale in un luogo di grande bellezza e di richiamo turistico internazionale come è Tropea”. Residenti, turisti, curiosi sotto le stelle di fronte al mare di Tropea, sono stati allietati dalle “comparsate” dell’allegra Binghillo Blues Band. Il pubblico ha avuto l’occasione di sentire parlare di narrativa, di editoria, di giornalismo, di attualità ed ha così conosciuto a fondo ogni finalista, incuriosendosi sempre di più sul probabile vincitore svelato l’ultima sera. Presieduta dalla scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti, la giuria formata dai 409 sindaci dei comuni calabresi e da 41 componenti della giuria popolare, ha dato la maggioranza di preferenze al crotonese Carmine Abate che si è aggiudicato il Premio Tropea 2009 con 263 voti, medaglia d’argento per Paolo Di Stefano, siracusano ma ticinese d’adozione, mentre il podio del terzo posto se l’è aggiudicato il giovane pugliese Mario Desiati. Il “Tropea” non è solo un grande riconoscimento culturale, ma consiste anche in un premio in danaro e in un’originale opera orafa del tropeano Tommaso Belvedere, che ha sintetizzato l’evento con una balconata tradizionale su cui poggia un libro sfogliato dal vento. Una manifestazione, quella del Premio Tropea, che ha tutte le caratteristiche per diventare un vero e proprio festival letterario, un evento organizzato per la gente e con la gente e fortemente radicato nella realtà letteraria e anche sociale del nostro paese. Il picco di emozione e commozione si è raggiunto quando a gremire il palco è stato un nutrito gruppo di studenti abruzzesi, che ha vissuto il dramma del terremoto, e che si trova in vacanza in Calabria. La letteratura diventa quindi viatico per parlare, commentare, e ricordare eventi felici e tragici che ci appartengono, storie vere e reali che entrano o vengono fuori anche dalle pagine di un bel libro.

Cristina Marra

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