Quello che non uccide



David Lagercrantz
Quello che non uccide
Marsilio
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Mikael Blomkvist, leggendario giornalista svedese e capo della celebre rivista Millennium, è alla disperata ricerca di uno scoop giornalistico che risollevi le sorti della sua creatura, in crisi finanziaria e potenziale preda di gruppi potenti che ne snaturerebbero l’identità di testata dura e pura. E lo scoop arriverà quasi per caso, tramite la telefonata di Frans Balder, genio informatico che sta lavorando da tempo allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e padre di August, bambino autistico che rivelerà presto eccezionali doti artistiche e matematiche.
Le scoperte di Balder in campo informatico fanno gola a parecchi e ben presto la vicenda assumerà risvolti tragici, con il coinvolgimento dei servizi di spionaggio informatico svedesi, americani e sovietici e la discesa in campo di una potente organizzazione criminale a livello internazionale.
Blomkvist troverà ancora una volta aiuto in Lisbeth Salander, hacker leggendaria e letale cyberpunk piena di piercing e sempre nerovestita, che si batterà senza esclusione di colpi contro le forze del male, impersonate e capeggiate dalla gemella eterozigote Camilla.
Lo scontro lascerà sul terreno molte vittime, dall’una e dall’altra parte.
Il tutto ambientato in una Svezia fiabesca e quasi addormentata sotto la prima tormenta di neve autunnale.
Ovviamente non possiamo rivelare nulla del finale, drammatico e pieno di suspense, ma ci basti sapere che probabilmente le vicende di Millennium e dei protagonisti del libro continueranno…
Il romanzo ha un inizio un po’ pesante, come a volte accade per i testi piuttosto ponderosi (qui sono oltre 400 pagine), e la narrazione è spesso appesantita da spiegazioni scientifiche che faranno la gioia di matematici e informatici.
La trama risulta complessa, i personaggi molto caratterizzati e si ricorre a qualche lungo flash back per spiegare antefatti importanti a chi si accosta per la prima volta alla saga.
La seconda parte riesce a catturare maggiormente i lettori, coinvolti anche a livello emotivo nell’eterna lotta fra Bene e Male e negli sforzi di Lisbeth per salvare la vita del piccolo August, testimone visivo di un assassinio e perciò da eliminare ad ogni costo.
Altro merito del libro è quello di accostarsi, con rispetto e rigore scientifico, ad un tema importante come quello dell’autismo, malattia purtroppo molto diffusa e di cui molti sanno ancora troppo poco.

 

 

Gian Luca Antonio Lamborizio

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