Reichland



G. L. Barone
Reichland
Newton Compton
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Reichland. L’Aquila delle dodici stelle
In un futuro non molto lontano anche la Svizzera è decaduta dopo essere entrata in una unione europea sventrata dalla crisi economica. La corrente elettrica è diventata un lusso che ormai pochissimi possono permettersi e nel commissariato di Berna i computer sono spenti da tempo. Una frana riporta alla luce lo scheletro di un uomo, morto assassinato, al quale sono state bruciate le impronte digitali ed estratti tutti i denti per impedirne l’identificazione. Il Tenente Alexander Lang inizia ad indagare sull’omicidio e si ritrova al centro di un intrigo dove due leader spietati non esitano ad uccidere per ottenere il potere. Qualcuno vuole fermarlo, qualcun altro pare aiutarlo. Puntualmente quando si avvicina alla verità, la persona che potrebbe rivelargliela si fa ammazzare. Senza mezzi, abbandonato dai suoi superiori, consapevole di rischiare la sua stessa vita, dà fondo ai suoi risparmi ma non si arrende. Il tenente Lang prosegue su e giù per l’Europa la sua sfida personale. Ma la verità è scomoda e pericolosa e quando Alexander si innamora di Clara cambiano le sue priorità. Il tenente Lang agisce per il senso del dovere, perché ha giurato di proteggere le persone, perché si è innamorato. Il tenente Lang è il vero frutto della fantasia dell’autore in un mondo immaginario molto più realistico della sua stessa esistenza.
Possibilistico e drammatico il balzo all’indietro nei secoli di questa Europa immaginata da Reichland, dove il divario tra povertà e ricchezza riporta il mondo al medioevo e al feudalesimo. Non troppo diversa invece la lotta per il potere, nella quale allora come oggi e purtroppo, secondo Reichland, anche domani, la vita delle persone vale meno dello sforzo per ucciderle. Un romanzo dal lieto fine affatto rassicurante.

Walter Colangelo

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