Ritorna il feuilleton ed è in formato ebook con MilanoNera

Il mio interesse per la narrativa popolare non è limitato a un unico genere. Se pure è vero che la maggior parte della mia produzione si può collocare tra Spy-Story, noir e avventura classica credo di aver scritto di tutto. Dai gialli-romance ai thriller medioevali passando per il western, il fantasy e la SF (I predatori di Gondwana che era poi una rivisitazione del Corsaro nero in chiave fantascientifica). È molto tempo che desidero scrivere un romanzo di cappa e spada. Un po’ perché da ragazzino ero un divoratore non solo del ciclo dei Corsari salgariano ma anche de I Tre Moschettieri, del Cavaliere di Lagardère,quanto dei romanzi della baronessa Orczy (La Primula rossa) che storicamente erano un po’ più spostati in là nel tempo ma conservavano quel sapore avventuroso che mi esaltava. Duelli di spada, intrecci amorosi, tradimenti. Insomma c’era già tutto quell’universo di inganni, di avventura, di tortuosità umane ma anche di sentimenti che applico nelle serie più fortunate e attuali. Anni fa avevo cominciato un serial per Sperling, Jasmine, la regina dei gitani, ambientato nel 1500. L’idea iniziale era quella di scrivere una versione mia del ciclo di Angelica(che almeno al cinema resta sempre uno degli esempi di questo filone più riusciti) condendolo con qualcosa che usciva da Isabella contessa dei diavoli e sì anche del Professionista al femminile. In via di realizzazione il progetto cambiò a causa di alcune imposizioni della editor che voleva invece un’avventura rosa… per me una faticaccia. I tre romanzi di Jasmine non sono male ma non mi sono sentito di proseguire una serie che per me non aveva grande interesse. Cercavo però da tempo uno spunto che mi permettesse di raccontare un intrigo situato in un’altra epoca ma che, alla fine, mi permettesse di parlare della mia. Ho continuato a vedere e rivedere a leggere e a rileggere una grande quantità di materiale sull’epoca che mi interessava ossia tra il XV e il XVI secolo. Le sette vite dello sparviero, L’ultima valle, varie versioni dei Moschettieri (magnifiche quelle di Richard Lester e decisamente interessante l’ultima di Paul Handerson con Milla Jovovich in chiave Steampunk). Poi Rani di Van Hamme(che è sempre il mio ispiratore ogni volta che penso a una storia). Un paio d’anni fa rimasi ben impressionato dalla trasposizione dei romanzi di Reverte Il destino di un guerriero. Poi questa estate durante un viaggio in Spagna ho ripescato a fumetti e in volume l’intero ciclo del capitano Alatriste assieme ad alcuni tomi sulla storia del Tercio (i battaglioni della fanteria spagnola). Così ho cominciato a pensare di riprendere un mio racconto rimasto inedito (Milady a Venezia) e agganciarlo a una più complessa avventura. Così nasce Il segreto del Fiordaliso, un romanzo a puntate, un feuilleton che leggerete in E-book per Milano Nera Web Press concepito ed eseguito proprio come i romanzi d’appendice di una volta. Episodi autoconclusivi ma legati sempre più da un filo sottile. Intrecci sempre più complessi e, mi auguro, avvincenti in cui tutte le strade si uniscono. L’epoca sono gli anni intorno al 1626 in piena guerra dei Trenta anni ma in uno scenario italo-iberico in cui la guerra eterna è sullo sfondo ma, in realtà, su un altro piano di realtà. Ci sono vendette, segreti, crimini nascosti e, ovviamente un tesoro da recuperare. Se la citazione di lady DeWinter (che è lei e non è lei…) il protagonista è uno spadaccino italiano che, per ragioni sue (di cuore…) si considera già morto e viene trascinato in una caccia al tesoro dove si affrontano grandi di Spagna, spie del cardinale Richelieu, sgherri dell’inquisizione e un’umanità varia, affascinante e mostruosa, che spia, ama, tradisce e uccide senza risparmiare emozioni per il lettore. O almeno a chi scrive. Il gusto, una volta tanto è quello di navigare a vista con un’idea abbastanza precisa della trama e degli intrecci tra personaggi ma piena libertà di condurre la vicenda a seconda del suo evolversi. Oltre a questo Il segreto del Fiordaliso mi permette di esplorare territori che da sempre mi affascinano: il mondo dei duellanti dell’Europa seicentesca primo tra tutti. E un progetto simile , considerato lo stato dell’editoria italiana, non poteva realizzarsi se non in digitale, offrendo a scadenze regolare nuove puntate sottoforma di racconti (quasi) autoconclusivi ma legati tra loro a un prezzo modico. Un vantaggio della rete. Una volta pubblicato il racconto resta sempre disponibile. Se perdete una puntata potrete sempre recuperarla assieme alle altre. Basta un click.
(Leggi intanto il precedente ebook Il labirinto di Lucrezia)

Milady a Venezia sarà in vendita in tutti gli store dal 10 novembre 2011.

stefano di marino

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