Rock is dead. Il libro nero sui misteri della musica




Rock is dead. Il libro nero sui misteri della musica

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Tanto per dire…
Una volta un amico mi chiese chi era quel filosofo che sosteneva che dopo di lui non ci sarebbe stata più la filosofia. Stavo per rispondere Nietzsche, è possibile che l’unico e vero nichilista abbia declamato una tale possibilità, ma prima di aprire bocca ho avuto un’illuminazione.
Se grattiamo via l’etichetta di filosofo, alla fine rimane un uomo che ragiona parecchio ma pensa di essere quello che metterà il punto a duemila anni di storia.
Tra i vari c’è anche chi è andato oltre. Hegel è arrivato a dire che – probabilmente dopo il suo sistema – l’arte era morta. Certo, parole di due secoli fa, addirittura del millennio scorso, magari il professorino tedesco si è bruciato troppo presto un concetto abbastanza pesante però, se ci guardiamo attorno, c’è la tentazione di fare i conti con la sua profezia maledizione.
In questi giorni ho avuto sottomano “Rock is dead” e “Rock is dead (Outtakes)” entrambi editi da Chinaski Edizioni. Ok, state leggendo un articolo di Milano Nera e vi chiedete cosa c’entri il Rock con il giallo e il noir. C’entra eccome perché ci sono un sacco di protagonisti morti che nemmeno nel Trono di Spade e parecchi gialli da risolvere in merito a strani suicidi. Alcuni con pistole che non si trovano o fucili troppo carichi per un colpo e via. Serial killer che scrivono successi o che partono dal “basso” per smembrare un gruppo. Storie di satanismo e magia nera, omicidi commissionati dal buon vecchio movente economico e tanto altro, fidatevi.
Rispetto a molti libri necrologio, questi due titoli scritti da F.T. Sandman, al secolo Federico Traversa, e Epìsch Porzioni hanno una marcia in più. La scrittura è brillante, i due autori hanno una buona capacità di comunicare, un talento che hanno sviluppato e affinato dietro ai microfoni di Radio Popolare, eseguito un lavoro di preparazione e documentazione puntuale e preciso per andare oltre “lo sparo a Lennon, il vomito di Hendrix, il fucile di Kurt, la vasca da bagno di Jim”.
Paganini, Mozart e Arnold Schoenberg non sono delle vere e proprie rock star come siamo soliti intenderle, ma ogni appassionato di musica potrebbe avere il piacere di fare qualche piacevole scoperta.
Oltre ai nomi eccellenti già citati in Rock is dead, ci sono in tutto 62 storie e, per invogliarvi alla lettura, vi butto una manciata di nomi scelti rigorosamente a caso.
David Bowie, Dimebag Darrell, Luca Flores, Micheal Hutchence, Victor Jara, Orion, Satan Panonski, Jaco Pastorius, Tupac Shakur e Dennis Wilson.
Alcuni li avrete riconosciuti, gli altri? È il caso di scoprirlo e con il supporto di Youtube ascoltare la title track consigliata.
Rock is dead Outtakes è più breve, disponibile solo in digitale, ma contiene storie più depravate che non potevano essere escluse. Altre 13 storie che passano attraverso Miles Davis, Jam Master Jay, Scott Weiland, Ike Turner e Amy Winehouse.
Sono libri da leggere a tutto volume per sublimare ciò che c’è di umano, troppo umano, nella nostra esistenza.

Mirko Giacchetti

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