Saggio su Jean-Claude Izzo: 4.2 Dove finisce una storia ne inizia un’altra.




Saggio su Jean-Claude Izzo: 4.2 Dove finisce una storia ne inizia un’altra.

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Al termine dei suoi romanzi solitamente Izzo redige una nota: “Niente
di quello che leggerete è mai esistito. Tranne, ovviamente, ciò che è
vero”. Come a dire, ora che una storia -stampata e racchiusa in un
piccolo libro- è terminata, sta a voi lettori vivere la vostra e fare
la scelta giusta.
Nel caso di Solea, proprio laddove Izzo si fa largo tra inchieste
pericolose e che il lettore vorrebbe rimanessero finzione, la nota
finale dissipa ogni dubbio sulla fondatezza delle asserzioni dei
protagonisti. L’autore pondera con cognizione dei fatti ogni parola
stampata:
«L’analisi sviluppata sulla mafia in questo romanzo s’ispira
ampiamente a molti documenti ufficiali, soprattutto “Nazioni Unite.
Vertice mondiale per lo sviluppo sociale. La globalizzazione del
crimine”, Dipartimento d’informazione pubblica dell’O.N.U. Così come
ad articoli apparsi in Le Monde diplomatique: “I confetti dell’Europa
nel grande casinò planetario” di Jean Chesneaux (gennaio 1996) e “Come
le mafie incancreniscono l’economia mondiale” di Michel Chosudovsky
(dicembre 1996). Molti avvenimenti sono stati ugualmente riportati in
Le Canard enchaîné, Le monde e Libération».
È chiara l’attitudine di Izzo a scrivere romanzi del fare storia,
nella duplice accezione che si diceva nei paragrafi precedenti.
L’autore marsigliese, nei risvolti di una scrittura romantica e
violenta, offre un’analisi attenta e severa del nostro mondo senza
impoverire e dicotomizzare la complessità semantica dei tempi e dei
luoghi moderni; descrive focolai di odio e di violenza ma anche gli
spazi del viver bene, dello stare assieme; esplora le regioni più
intime del nostro animo, le sensazioni, i sentimenti, gli affetti.
Non dimentica niente e nessuno nelle sue storie.
C’è Marsiglia con le sue contraddizioni, metafora del mondo
occidentale, ci sono i suoi abitanti -tutti-, c’è il fervore politico,
la questione sociale, gli ambienti razzisti del Fronte nazionale, il
traffico d’armi degli integralisti islamici, gli interessi mafiosi sul
porto, gli amici e gli amori, gli arabi delle cité, i marinai che
approdano al porto, chourmo, i poliziotti, i bar, le strade e sempre e
ovunque il mare, che aiuta a non dimenticare.
Il noir di Izzo è tutto questo, è romanzo e saggio assieme, è
divertissement e riflessione, è rabbia e amore.

giancarlo briguglia

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