Salto d’ottava



antonio paolacci
Salto d’ottava
perdisa pop
Compralo su Compralo su Amazon

Salto d’ottava, breve storia di ordinario smarrimento urbano. Matteo e Matteo, uno skateboarder sedicenne ed un produttore cinematografico ultratrentenne, probabilmente la stessa persona, prima e dopo, dagli ideali alla scoperta della corruzione. Prima e dopo, dalla spensieratezza al ritrovamento di un cadavere in una fabbrica dismessa. Il Rottame, cosi è chiamata il posto abbandonato, punto di partenza e di conclusione della storia dei Matteo, cardine attorno al quale ruotano le vicende, anche se con venti anni di differita. C’è il cadavere, ma non c’è l’indagine, niente sbirri o casi intricati: solo prostituzione, fisica e intellettuale. Prostituzione di valori, perché quello che ci insegnano a scuola, al catechismo, alla scuola calcio, non si ritrova per le strade delle nostre città deformi, deformate dalla solitudine, dall’isolamento che ognuno dei protagonisti del romanzo vive.

Paolacci confeziona un mini romanzo scattante e veloce da leggere, con una tecnica di scrittura che salta dalla terza alla prima persona, ma non ci lascia niente di memorabile o di particolarmente attraente. Ci sono rimandi chiari e precisi ad alcuni scrittori americani contemporanei, soprattutto nel Matteo produttore cinematografico, sarcastico e nichilista. Perché lo smarrimento degli individui è uguale in America come in Italia.

Potrebbero interessarti anche...