Sandro Ferri, editore di e/o

Alla Fiera del libro di Torino MilanoNera ha incontrato Sandro Ferri, editore di E/o insieme alla moglie Sandra Ossola.

Chi è secondo lei il lettore tipo di noir e gialli in Italia? Ha un profilo particolare?
Il nostro tipo di noir e di gialli non è quello tipico, abbiamo alcuni autori che scrivono di giallo e noir che sono molto politicizzati e di livello letterario alto. Non siamo la tipica casa editrice che produce tanti gialli per lettori che ne consumano molti.
I lettori di Massimo Carlotto e di Jean-Claude Izzo non sono i tipici lettori di giallo.

Il libro che le piacerebbe aver pubblicato, quello che si è pentito di aver pubblicato, e quello che ha pubblicato e che ha venduto di più…
Non sono pentito di nessuno dei libri che abbiamo pubblicato, il libro che ha venduto di più è stato “La verità dell’Alligatore” di Massimo Carlotto.

Chi è il pubblico che va ad assistere alle presentazioni letterarie (a parte gli scrittori in cerca di editore e gli amici intimi dell’autore)?
Non molti di più di questi. Ci sono fenomeni come il Festival della Letteratura di Mantova, con un pubblico numeroso che paga il biglietto e che fanno pensare che potenzialmente ci sia questo tipo di spettatori. In linea generale in libreria c’è poca gente ma si può contare sul pubblico di appassionati del singolo autore.

Meglio duecento persone ad una presentazione di un vostro libro o un articolo di una pagina nella sezione cultura di un grande quotidiano nazionale?
Tutti e due possibilmente.

Essere Editori oggi: vocazione, incoscienza o business?
La vocazione è indispensabile, ma ci vogliono anche incoscienza e business.

E’ vero che in Italia ci sono più scrittori che lettori?
Credo che sia abbastanza vero.

Che percentuale leggete dei manoscritti che vi arrivano in casa editrice e quanti poi ne pubblicate?
Per intero ne leggiamo pochissimi, ne riceviamo una decina al giorno. Quelli che passano il primo filtro sono quelli che hanno avuto la lettura di qualcuno, anche un parente o un insegnante.

Un buon consiglio per gli scrittori già pubblicati ed uno per gli esordienti…
In questo momento per motivi validi c’è molta ansia. Il libri rimangono per poco tempo esposti in libreria. Gli scrittori sono abbastanza frustrati perché si aspettano sempre di più. Dovrebbero tener conto di com’è il mondo delle librerie e del mondo di internet.
Agli esordienti consiglio di farsi leggere da qualcuno con un minimo di competenza prima di sottoporre i loro scritti agli editori.

Che cosa significa essere l’editore di Massimo Carlotto?
Significa molto, una grande amicizia, una grande responsabilità.
Massimo Carlotto è un autore molto esigente con sé stesso che cerca costantemente di rinnovarsi.
Bisogna sempre inventarsi qualcosa di nuovo per valorizzarlo. E’ un autore che ragiona in termini di progetto collettivo, sia con l’editore che con i musicisti e con la stampa. Per l’editore è una responsabilità ancora maggiore che ci porta a essere creativi. D’altra parte sono pochi gli autori disposti, come lui, a restare allo stand della Fiera del libro di Torino per 4 giorni. Sono molto contento di essere il suo editore.

Ambretta Sampietro

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