Madrid 1791 è questo il periodo storico nel quale è ambientato questo intrigante thriller storico, che mescola personaggi realmente vissuti con figure puramente di fantasia.
Manuel Alvéra, giovane orfano di madre, vive e lavora con l’amatissimo padre nel colorificio di famiglia, nessuno come lui è abile nel preparare i colori per i pittori e lui stesso nutre ambizioni artistiche.
La bottega è il punto di ritrovo di quasi tutti gli artisti madrileni, anche il grandissimo Francisco Goya è solito usare le miscele preparate da Manuel.
Certo l’Inquisizione ancora vigila potente sulle produzioni artistiche ed in genere sulla vita dei cittadini, ma nei vicoli dei quartieri periferici e nelle taverne che lì si trovano, la notte occulta vizi e perversioni.
Nei giorni che seguono le celebrazioni pasquali una visita inaspettata in bottega cambia la vita di Manuel, per sempre.
Il maestro e pittore di corte Goya chiede al padre del ragazzo di affidarglielo come apprendista, lo manterrà e lo preparerà a superare gli esami di ammissione all’Accademia di Belle Arti; Goya ha visto il giovane dipingere Madonne sul sagrato della cattedrale e ne è rimasto colpito.
Da qui in poi niente sarà come prima, Manuel crescerà, imparerà a destreggiarsi con i pennelli ed anche con le insidie della vita.
Si scontrerà con il carattere volubile del genio, che alternerà momenti di grande affabilità ad altri di scontrosità ai limiti della follia, complice anche il saturnismo da cui il pittore è affetto.
E la loro storia privata, in un macabro mix di eventi, si miscela e si colora a fosche tinte con quanto sta accadendo in quei giorni, una serie di delitti sadici che colpiscono tutti i pittori della città, che tra loro hanno in comune aver dipinto figure femminili.
Dopo il ritrovamento dell’ennesimo cadavere mutilato il terrore regna sovrano nella città ormai in preda al panico, tutti dubitano di tutti, il padre superiore della santa inquisizione domina, facendo leva sulle paure e sull’ignoranza, le esecuzioni sono all’ordine del giorno, persino la gitana Soledad, bellissima musa del nostro Manuel, viene giustiziata, vittima di false accuse, spezzandogli il cuore.
Manuel si addentra sempre più nel vortice di intrighi e bugie, al tempo stesso vittima e complice, fino alla scoperta di un terribile segreto che gli cambierà la vita.
In questo romanzo, il terzo , di Sara Di Furia sempre per La Corte Editore, la vera protagonista è l’arte, nel suo manifestarsi come genio e follia, i due protagonisti sono l’uno lo specchio dell’altro, il giovane puro ed ingenuo Manuel, che imparerà a sue spese come è fatto il mondo, dall’altra il genio assoluto, Goya, con la sua ossessione di perfezione, con i suoi momenti di luce creativa alternati a crisi in cui la parte oscura che alberga in ciascuno di noi prende il sopravvento.
Si deve riconoscere all’autrice una sincera passione per l’arte accompagnata da uno studio meticoloso dei particolari tecnici, preparazione delle tele, miscela dei colori, uso dei pennelli; tutto ciò fa capire anche la passione che l’ha animata nella stesura di queste pagine.
A lei il merito di averci spinto ad indagare ed approfondire la complessa personalità di uno dei giganti dell’arte, non tralasciando però di intrigarci con una vicenda piena di colpi di scena, fino all’incredibile finale.
Sara Di Furia – L’Apprendista di Goya
Roberta Gatto
