Storia nera di un naso rosso



Alessandro Morbidelli
Storia nera di un naso rosso
Todaro
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Il Dott. Angelo Cantiani è un giovane oncologo pediatrico piuttosto in gamba, attraente e sempre gentile e disponibile coi colleghi e i piccoli sfortunati pazienti dell’ospedale milanese dove lavora. Fa anche parte del trio di clown che intrattiene i più piccoli, una sorta di Patch Adams nostrano, con tanto di trucco e naso rosso.
Ma dietro la maschera di Willy Pancione si cela un uomo molto diverso da quello che appare e ai piccoli pazienti più sensibili non sfugge il ghigno distorto del dottore-clown. Angelo – e quale nome, sennò? – è un uomo con più ombre che luci, fondamentalmente solo e che, in una sorta di delirio di onnipotenza, arriverà a pensare di potersi sostituire a Dio nell’esercizio della propria professione. Forse è davvero “l’amico che non resta mai fino alla fine” ( cit. Bernanos, Il Sig. Ouine) come suggerisce l’autore nelle prime pagine del libro.
Intorno a lui ruotano le storie delle donne che entrano a titolo diverso nella sua vita – figure come la ex moglie o la giovanissima fidanzata – in un turbinio di sentimenti ed emozioni contrastanti: passione, tenerezza e riconoscenza oppure odio e disprezzo verso quell’uomo un po’ misterioso. Il tutto vissuto nella Milano dei nostri giorni, finemente descritta nei suoi aspetti più degradati, cupi ed opprimenti.
Tuttavia il racconto è rischiarato da una costante e sottile ironia e dalla chiara percezione che l’amore e l’erotismo sono forze salvifiche per ogni uomo. Sono le forze vitali e positive che portano i protagonisti ad uscire almeno per un po’ dalla profonda solitudine in cui vivono.
Storia nera di un naso rosso é un libro scritto davvero bene, in una prosa limpida e curata che “ ti prende” letteralmente dalla prima all’ultima pagina.

Elena Assanelli

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