The last house on the left

Parte con il primo lungometraggio di Wes Craven (il tremendo e seminale The last house on the left del 1972) il nostro viaggio all’interno del cinema di genere. Anzi, de-genere (il cinema che filma l’orrore). Camera Oscura è un rifugio. Il luogo dell’infamia, degli assassini senza limite, la palestra dei cattivi (siano essi pensieri o esseri umani). Ecco perché vi piace.

“To avoid fainting, keep repeating: it’s only a movie… It’s only a movie…” invitava lo speaker nel trailer de L’ultima casa a sinistra. Ma se il primo film di Craven (papà di quel cretinetto spaventa-pubescenti che era Freddy Kruger) è quanto di più terrificante abbia mai realizzato, è proprio perché non è “solo” un film. La storia marcia e putrida di due ragazze che in un bosco si imbattono in un quartetto di balordi che le stuprano, le seviziano, le uccidono non è solamente un film. Lo sarebbe se ci fosse un motivo in tutto questo, se qualcosa di quell’infamia fosse legata a doppio filo ad un “senso”, ad un target che gli sceneggiatori si prefiggevano.

Ma qua c’è la realtà nel suo tremendo e impietoso muoversi senza limite e senso; “And the road leads to nowhere” dice la canzone nella scena in cui il combo di balordi percorre in auto la strada che li porterà al bosco/teatro della loro sanguinaria messa in scena. Nessuna direzione, nessun senso, nessun sogno li guida; solamente una gran voglia di fare male, di uccidere, di abitare i pressi della morte. “Piss your pants” ripete uno dei violentatori alla ragazza oggetto della sua “attenzione”. “Pisciati addosso”, le intima.
E lei lo fa, coprendosi con le mani aperte il punto dei jeans che inizia lentamente a bagnarsi. Non basta uccidere con un colpo alla tempia, non basta stuprare, seviziare o intagliare (con un coltellino) il seno di una ragazza. Umiliare, questo è importante per loro. La violenza è prima di tutto togliere dignità, e umiliare è il grado zero del crimine. Ad un patto: che non abbia “senso”, che non cerchi nulla che non sia il mero sconcio di un essere umano, devastato e martoriato prima ancora che nel corpo, in ciò che gli resta dell’anima. Che conforto, quale ristoro dobbiamo a Wes Craven nell’imparare che ogni “brava e tranquilla famiglia di campagna” se si ritrova con due ragazze stuprate ed ammazzate, ha energia, fantasia e vitalità sufficienti per imbracciare una sega elettrica e farla “suonare” sul corpo di chi non crede alle coincidenze.

Due notizie arrivano dunque da The last house on the left:
– la fuori c’è gente orribile
– voi potreste essere fra questi

Il Trailer

cristiano governa

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