Possono realtà e illusione fondersi per divenire una sola cosa? E’ possibile passare dall’illusione che si presenta nella veste di sogni particolarmente veritieri per cambiare il corso della realtà ? “Ultima notte a Tremor”, l’ultimo romanzo di Mikel Santiago(Editore Casa Editrice Nord) si sviluppa sostanzialmente su due binari che logica, scienza e buonsenso vorrebbero non si incontrassero salvo poi congiungersi e trascinare il lettore in un vortice di emozioni per arrivare ad un lieto fine che di fatto può essere anche l’unico finale possibile.
Protagonista di Ultima notte e Tremor e Pete Harper, compositore in crisi personale (reduce da un doloroso divorzio) e in difficoltà artistica (non riesce più a comporre musica per soddisfare le richieste dei suoi clienti): per trovare una soluzione alla sua vita personale e professionale lascia Amsterdam per rifugiarsi nel Donegal, un territorio di rara bellezza che si affaccia sul mare irlandese. Lì affitta una villa isolata e condivide il panorama con una coppia di vicini di casa con cui ben presto riesce ad instaurare un rapporto di sincera amicizia.
I guoi per Pete Harper iniziano quando una notte viene colpito da un fulmine e questo shock da cui esce miracolosamente vivo lo porta a vivere dei sogni con un altissimo indice di realtà : sogni che di fatto sono premonizioni, quasi come fosse dotato di un superpotere che in realtà pare avesse anche sua madre.
In uno di questi sogni Harper vede i suoi figli e la sua fidanzata senza vita nella sua abitazione, vittima di un’incursione di sicari arrivati da lontano: in un viaggio fortemente introspettivo, fatto di analisi, ricordi e ipnosi in cui Harper cerca a fatica di trovare il proprio equilibrio fino a quando una notte in cui imperversava una forte tempesta si ritrova a vivere in prima persona alcuni dettagli che avevano dato inizio alla sua terribile premonizione. Fidandosi del suo istinto ingaggia una battaglia con i malviventi spinto più dal cuore che dalla forza in cui scopre un nuovo lato di sè. . Un coraggio che lo porterà a perdere l’amicizia dei vicini di casa ma al tempo stesso lo porterà anche a ritrovare l’amore per poter dare inizio ad una nuova vita lontano dall’Irlanda.
Un romanzo che conquista piano piano: una storia in cui l’autore imprime forti accelerazioni compensate da brusche frenate nell’impianto narrativo tenendo il lettore agganciato al racconto con un filo tanto sottile quanto resistente fino al finale pirotecnico quando come per magia tutto sembra accadere nel modo più ovvio possibile, in una storia però dove di ovvio non c’è proprio nulla.