Un delitto da dimenticare



Arnaldur Indridason
Un delitto da dimenticare

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E’ il destino di un’isola, l’Islanda, tristemente definita dagli americani, “a bassa vivibilità”; dove terremoti, eruzioni, freddo, a volte anche tutto insieme, irrigidiscono le condizioni di vita degli abitanti, fieri comunque di essere islandesi. Si sviluppano così, su due binari paralleli, due indagini molto intriganti che hanno come filo conduttore l’astuta e lineare logicità del detective Erlendur, capace di dipanare i fili di entrambe le matasse.
Il ritrovamento del primo cadavere è in un luogo assolutamente suggestivo, nelle acque termali del lago Illahraun alle pendici dello Svartsengi, da parte di una donna che traeva beneficio dai vapori della sorgente. Entrano in campo il detective Erlendur, ancora giovane, e il suo capo Marion Briem. Dai riscontri della scientifica emerge che Kristvin, uno scapolo trentenne operaio della Base Americana, è probabile che abbia ricevuto prima una botta alla nuca e poi abbia fatto un volo da un’enorme altezza. Esclusa pertanto l’ipotesi di suicidio, si comincia ad indagare sulla vita dell’operaio, sui legami familiari, sui colleghi di lavoro, sui legami sentimentali e sessuali. L’ispettore Erlendur non manca di fare emergere un dato politico e sociologico, circa i comportamenti dei militari Americani in Islanda e sottolinea che la sua non è una scelta anti militarista, ma bensì una questione di rispetto. Gli Americani, benché siano ospiti in terra d’altri, trattano gli islandesi come primitivi e non li ritengono degni neanche delle spiegazioni utili per un’indagine su un omicidio. Nonostante ciò i detective islandesi si imbattono in un caporale della Base, Caroline Murphy, che li aiuta a seguire una pista insospettabile.
Il secondo delitto è uno dei cold case, cui il detective Erlendur è tanto appassionato e che teneva in caldo da sette anni: la precoce scomparsa all’età di diciotto anni di una ragazza Dagbjört, in una delle giornate più buie dell’inverno del 1953 dopo essere uscita da casa per andare alla Scuola femminile di Vesturbær . Prende spunto dalla morte del padre di Dagbjört e va a trovare la zia, unica superstite della famiglia, che aiuterà Erlendur nelle indagini. Dagbjört era una ragazza giovane e con una gran voglia di vivere, aveva una passione per la musica di quegli anni, che si faceva fatica a reperire in un’isola come l’Islanda, e aveva una cotta per uno dei giovani diseredati che vivevano a Kamp Knox…

Valeria Arancio

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