Al via il XXI Courmayeur Noir in Festival dal 5 all’11 dicembre

È dalla notte dei tempi che l’apocalisse esercita un fascino irresistibile sull’umanità. Borges si domandava: «Perché ci attrae la fine delle cose? (…) Perché la tragedia gode di un rispetto che la commedia non ottiene? Perché sentiamo che il lieto fine è sempre fittizio?». Alle soglie del “fatidico” 2012 anche noi del Noir non ci sottraiamo a questa fascinazione anzi, la mettiamo al centro della nostra riflessione su razionalità e trasformazione della società di fronte alla crisi che investe tutto il mondo occidentale dall’inizio del nuovo millennio. Nell’incontro intitolato Vedo nero. Un’apocalisse ci salverà? guidati da un “fanatico” di complotti come il giornalista Ranieri Polese, a Courmayeur ascolteremo analisti come l’economista Giulio Sapelli e lo studioso dell’immagine audiovisiva Gianni Canova, scrittori come Tullio Avoledo e Davide Dileo, autori del thriller apocalittico Un buon posto per morire; Antonio Scurati, che alla “sensazione storica di vivere la fine dei tempi” ha dedicato il suo ultimo romanzo La seconda mezzanotte o Tommaso Pincio, per il quale l’apocalisse “può dunque essere considerata un ottimo rimedio per la paura dell’ignoto e un tranquillante dello spirito in genere”. Accanto a loro esperti come l’ambientalista e critico letterario Valerio Calzolaio o il fisico nucleare e giallista Federico Tavola, rifletteranno sui diversi volti di questa nostra contemporanea apocalisse permanente e discuteranno sulle eventuali vie di uscita verso un possibile e sostenibile cambiamento.

La seconda parte di Vedo nero, intitolata La risposta del cinema italiano, si misurerà invece con la la ritrovata sensibilità del nostro cinema per l’impegno civile, per la ricerca delle risposte nella dignità individuale e collettiva. A discuterne, insieme al giornalista e scrittore Gaetano Savatteri, ci saranno sceneggiatori, registi, giornalisti d’inchiesta e produttori di cinema e televisione. Realizzata con il sostegno di Cinecittà Luce, questa riflessione a più voci sarà la prima tappa di un percorso permanente, un vero e proprio osservatorio dedicato all’audiovisivo italiano come laboratorio del nuovo.

Il Noir in Festival, come si sa, è un singolare cocktail di cinema, letteratura, televisione, cronaca, grafica e new media. Ospite d’onore del festival sarà quest’anno il regista Stephen Frears, che ci racconterà il percorso “in noir” della sua multiforme carriera, dall’opera di esordio Gumshoe-Sequestro pericoloso all’apocalittico tv-movie A prova di errore, da Rischiose abitudini a Piccoli affari sporchi. Per il cinema inoltre parleranno il concorso con le 10 anteprime assolute, la selezione internazionale dei documentari, la fascia delle novità televisive proposte quest’anno da Fox Crime (media partner della rassegna). Qualche titolo: il thriller finanziario Margin Call con Kevin Spacey e Demi Moore; l’incubo futuribile di un autore di culto come Andrew Niccol In Time, l’adrenalinico noir metropolitano The Yellow Sea di Na Hong-jin, il norvegese Headhunters scritto dal re del thriller Jø Nesbo, l’agghiacciante We Need To Talk About Kevin con Tilda Swinton, lo sconvolgente horror scritto da Guillermo Del Toro Don’t Be Afraid of the Dark, la black comedy di Sergei Bodrov A Yakuza’s Daughter, l’esplosivo reportage Il caso Khodorkovsky sul processo che ha condannato il chiacchierato tycoon russo, la nuovissima serie tv Homeland e il ritorno di due personaggi di culto come Luther e Dexter, il capolavoro horror del danese Benjamin Christensen La scala di Satana, musicato dal vivo per l’occasione da Pivio e Aldo De Scalzi.

Il territorio letterario del Noir quest’anno è popolato di “eredi”, chi di una gloriosa tradizione letteraria, chi di maestri famosi. A cominciare dall’ospite d’onore Lawrence Block, presente al festival anche come giurato, che Gianrico Carofiglio ha definito «vero erede della tradizione dell’hard-boiled americano». Per continuare con l’inglese C.M. Jones, che per la sua esperienza nel business intelligence, ha preso con vigore in mano il testimone di Le Carré. O come l’autore di best sellers Åke Edwardson, che ha vinto tre volte il premio per il migliore thriller svedese ed è considerato l’erede di Henning Mankell. Eredi della nobile e combattiva tradizione anglosassone del giornalismo d’inchiesta sono pure il vice direttore del «Guardian» David Leigh e il suo corrispondente da Mosca Luke Harding, che portano a Courmayeur il loro libro sul controverso inventore di Wikileaks, Julian Assange. Non mancano come al solito le scoperte, con l’inglese Stephen Kelman che al suo esordio è già stato finalista al prestigioso Booker Prize, o il criminologo Federico Varese che da Oxford analizza l’espansione mondiale del nostro prodotto di esportazione di maggior successo, la mafia.

Eredi di una grande cultura sono in fondo i due protagonisti letterari di questa XXI edizione del Courmayeur Noir in Festival: Andrea Camilleri e Petros Markaris, entrambi Premio Chandler alla carriera 2011. Maestri che reinterpretano la lezione di Simenon nella prospettiva di “un modo particolare di concepire i rapporti umani”, come Camilleri definisce il “giallo mediterraneo”, e che ci parlano all’unisono della crisi e delle ingiustizie di oggi.

Infine, due anniversari d’eccellenza incorniciano idealmente l’intero programma: alla vigilia del bicentenario della nascita di Charles Dickens (2012) ci interroghiamo con Adrian Wootton e Masolino D’Amico sulle antiche radici del genere noir nel grande romanzo sociale vittoriano; a cento anni dalla nascita di Giorgio Scerbanenco – il padre del noir italiano – lo ricordiamo come esploratore curioso di territori letterari diversi dal noir e singolarmente consonanti con il nostro tema dell’anno, l’apocalisse.

Il Courmayeur Noir in Festival è promosso dalla Direzione Generale Cinema, Regione Autonoma Valle d’Aosta (Assessorato al Turismo), Comune di Courmayeur ed è realizzato in collaborazione con Cinecittà Luce.

I LIBRI PRESENTATI A COURMAYEUR 2011:

I finalisti del Premio Scerbanenco: Gianni Biondillo, I materiali del killer, Guanda; Valerio Varesi, E’ solo l’inizio commissario Soneri, Frassinelli; Donato Carrisi, Il tribunale delle anime, Longanesi;

Roberto Costantini, Tu sei il male, Marsilio; Ugo Barbara, Le mani sugli occhi, Piemme

Le conversazioni: THOMAS KANGER, L’uomo della domenica, Ponte alle Grazie

OTTO PENZLER (a cura di), Millennium Thriller, Newton Compton Editori

LAWRENCE BLOCK, L’ottavo passo, Sellerio

DAVID LEIGH, LUKE HARDING, Wikileaks. La battaglia di Julian Assange contro il segreto di Stato, Nutrimenti

CHRISTIAN MORGAN JONES, L’uomo dell’inganno, Mondadori

MATTI RÖNKA, L’uomo con la faccia da assassino, Iperborea

FEDERICO TAVOLA, Che bella vita, Mursia

ANDREA G. PINKETTS, Depilando Pilar, Mondadori

TULLIO AVOLEDO, DAVIDE DILEO “BOOSTA”, Un buon posto per morire, Einaudi

ANTONIO SCURATI, La seconda mezzanotte, Bompiani

FEDERICO VARESE, Le mafie in movimento, Einaudi

ALFREDO COLITTO, Il libro dell’angelo, Piemme

MARCELLO SIMONI, Il mercante di libri maledetti, Newton Compton Editori

STEPHEN KELMAN, Soffiando via le nuvole, Piemme

ÅKE EDWARDSON, Grida da molto lontano, Dalai editore

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