Donne e scienza: ci lasceranno mai in pace? Da quando nessuno può più scrivere che le donne non brillano in matematica, visto che, aperti i recinti, le studentesse si stanno rivelando più brillanti dei colleghi, l’ultimo fronte dell’attacco alle donne, è sugli ormoni.
Ci ha provato prima la neuropsichiatra Louann Brizendine, con Il cervello delle donne (Rizzoli), un saggio che non ammette repliche: uomini e donne sono inesorabilmente divisi dagli ormoni (ma va?), che rendono i nostri cervelli praticamente incompatibili (per che?). Adesso è arrivata anche la piscologa americana Susan Pinker a sostenere, in The sexual Paradox, non ancora approdato trionfalmente nelle nostre librerie, che sempre per colpa degli ormoni, siamo nate perdenti. E cita un po’ di donne che, anziché ammazzarsi di lavoro come manager o cose simili, si sono messe a fare le maestre d’asili o le istruttrici in palestre.
Hanno, cioè, rinunciato alla carriera, prova lampante che le donne non sono portate a imporsi nella vita. Solita conclusione: meglio che tornino a badare alle cose tipicamente femminili (che sono quelle che non vuole più fare nessuno, a cominciare dalle stesse Brinzedine e Pinker).
Nessuno ovviamente è stato sfiorato dal dubbio che le signore in questione fossero solo stufe di lavorare come negri e che il modello “vado, spacco tutti, e poi mi faccio venire l’infarto” più che al testosterone sia legato alla stupidità dei rampanti. Tant’è.
Se invece volete dare un’occhiata a come davvero stanno le cose (oggi e in passato) non perdete né il libro di Maria Rosa Menzio, Tigri e Teoremi (Springer), né la rassegna di teatro che questa matematica-regista-attrice-autrice ha organizzato. Si svolge in Piemonte, nei comuni dell’Unione Collina Torinese, di Chieri e Castelnuovo don Bosco, dall’11 ottobre al 29 novembre, e comprende una serie di spettacoli tutti centrati sulle scienziate (ce ne sono state molte, anzi moltissime: controllate), tranne l’ultimo, che si occupa di frattali, straordinarie figure matematiche che oggi vengono usate anche per i modelli sociali (il 22 novembre alla Conceria di Chieri e il 29 a Castelnuovo don Bosco. Tra gli appuntamenti, il 18 ottobre, al Planetario di Pino Torinese, Senza fine, la vicenda della filosofa e matematica alessandrina Ipazia (linciata dai cristiani nel 415 d.C.), interpretata dalla bravissima Lucilla Giagnoni. Il 25 ottobre, nella chiesa parrocchiale di Moriondo, sarà la volta di La strega Agnesi, storia della matematica settecentesca Maria Gaetana Agnesi, scritta dalla poetessa e scrittrice Maria Rosa Panté. Il 9 novembre, nella parrocchia di Pecetto, Juana de luz, di Fiorenza Audenino, su Suor Juana Ines de la Cruz, religiosa, matematica e fisica messicana del Seicento.
Tutto il programma su: www.teatroescienza.it/rassegne.htm