Un po’ meno di niente- Vanni Sbragia



Vanni Sbragia
Un po’ meno di niente- Vanni Sbragia
Fernandel
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Un po’ meno di niente di Vanni Sbragia è il libro di un autore che ha all’attivo numerose pubblicazioni con grandi editori e che questa volta, celandosi dietro pseudonimo ( ma si sarà nascosto bene?) si lancia in quello da che un lato è un giallo che, come è nelle sue corde è ben costruito e intrigante, dall’altro è una critica e autocritica feroce di un ambiente che conosce bene e di cui ha deciso di stigmatizzare alcune caratteristiche e comportamenti.
Vanni Sbragia è un uomo dalla doppia vita: da una parte la sua carriera di affermato dirigente bancario, con moglie e figlia, dall’altra la sua passione viscerale per la scrittura che lo ha portato a pubblicare libri di un certo successo e ad approfittare a piene mani di questa effimera notorietà. In che modo? Dando libero sfogo ai suoi spesso eccessivi appetiti sessuali, anche questi viscerali e incontrollabili, concedendosi più di una relazione contemporaneamente. Questo equilibrista della menzogna, questo sfacciato doppiogiochista, approfittatore, egocentrico e nichilista vede però crollare la sua facciata faticosamente mantenuta quando una delle sue amanti viene uccisa. La notizia della relazione trapela, tutti i suoi altarini diventano di pubblico dominio e quindi a Vanni non resta che giocare a carte scoperte e mettersi anche sulle tracce dell’assassino.
L’indagine sull’omicidio diventa anche un viaggio nel “circo” che si muove attorno al mondo dell’editoria tra giornalisti, blogger, scrittori di fama, di mezza fama o da fame…di pubblicazione. Vanni non si risparmia e una volta gettata la maschera ne ha per tutti: premi, concorsi, festival, scuole di scrittura, autopubblicazioni. Accanto ai nomi fittizi, di pura fiction , si muovono personaggi reali e riconoscibili, tanto che sono citati con nome e cognome, il che dà un’aurea di veridicità alla storia, Ma sarà tutto vero? Avrà esagerato? Sicuramente è sbagliato generalizzare, quello che è certo però è che la descrizione che ne fa Sbragia è quella di un mondo di apparenza, di falsa amicizia , di opportunismo, di autoreferenzialità, tutte caratteristiche che non mancano nemmeno al protagonista. Vanni, infatti, descrive e si descrive con molto cinismo e ironia. È un grandissimo cialtrone, ma non si racconta frottole, almeno con se stesso è sincero ed è consapevole di essere un ingranaggio senziente e fondamentale di questo ambiente che tanto critica e di cui comunque non può fare a meno.
Perché questo mondo è il suo, perché anche lui approfitta della gloria da stronzi” degli autori per ottenere sesso in cambio di vaghe promesse di pubblicazione a aspiranti autrici, perché anche lui soffre per la non vincita di quei premi “ che non si negano a nessuno”, ma a lui spesso sì. Vanni è un ipocrita che con le sue azioni smaschera le ipocrisie di questo sottobosco. Ma i fondo Vanni è fondamentalmente un invidioso, uno in cerca di continue affermazioni, un funambolo della menzogna praticamente immune ai sensi di colpa e soprattutto adora far incazzare la gente.
E sicuramente Vanni Sbragia, nome del protagonista e nom de plum dell’autore, qualcuno farà incazzare con questo libro, sempre che questo qualcuno abbia la coda di paglia…

Cristina Aicardi

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