Quali segreti si nascondono dietro la porta accanto? A conti fatti e finito di leggere, mi sento di dire che Un quartiere tranquillo è un giallo squisitamente psicologico con qualche risvolto paranoico. Ma si sa, il Nord manca di sole per tanti mesi e scatena più facilmente cattivi pensieri e ossessioni che anche involontariamente possono rivelarsi molto pericolose. Elena è la protagonista e di questo romanzo, il cui titolo originale traducibile con “Lei sta guardando” forse renderebbe meglio la spaventosa fase di introspezione, disperazione e annichilimento che la giovane donna sta vivendo. Ha un matrimonio alle spalle che considera fallito per colpa del tradimento del marito ma, prima di divorziare, hanno deciso di concedersi tre mesi di distacco totale. Elena è una scrittrice di thriller di buona fama, però da mesi è scivolata nella temuta fase del demone della pagina bianca. Nessun’idea o spunto per un possibile prossimo romanzo. E allora per non dare i numeri impiega parte del suo tempo leggendo e dando valutazioni su testi scritti da altri. Incoraggiata dalla sorella maggiore, affettuosa e protettiva nei suoi confronti, ha deciso di trasferirsi in una villetta a schiera in un quartiere tranquillo. Il cambiamento potrebbe giovarle e magari farle tornare la voglia di scrivere. E invece l’esistenza le pare solo vuota, oscura e priva di ogni speranza. Dimagrisce a vista d’occhio. Mangia poco e male, si isola quasi completamente dal mondo esterno e passa molte notti senza riuscire a dormire. Tutti hanno un vita migliore e molto più piena della sua, persino i suoi noiosi e ordinatissimi vicini, padre madre e figlio adolescente. Ma durante una delle sue notti insonni vede accadere qualcosa nella finestra di fronte. Quella che sembra una perfetta tempesta di famiglia tra i genitori e che le suggerisce che le cose tra loro non sono proprio idilliache. La coppia deve avere qualche problemi e il suo intuito di scrittore, abituato a scandagliare le profondità dell’animo umano, le indica che il brillante avvocato Filip e sua moglie Veronica non sono cosi affiatati come potrebbe sembrare. Poi quando Leo, il loro figlio quattordicenne, con problemi di convivenza scolastica e velleità letterarie bussa alla sua porta, scoprirà altri particolari sui suoi vicini e le sarà chiaro che qualcuno è cattivo. L’autrice si sta svegliando, la fonte d’ispirazione per il nuovo romanzo saranno i loro segreti e diventeranno i suoi colpi di scena. Fino a quando il confine tra realtà e fantasia non si trasformerà in un velo troppo esile, impalpabile, ed Elena si convincerà di essere l’unica in grado di fermare una catena d’eventi destinati a sfociare in una catastrofe. Probabilmente per colpa o meglio merito della sua formazione accademica, Caroline Eriksson ha una meravigliosa e invidiabile capacità di tratteggiare credibili personaggi in bilico sull’orlo della follia. La sofferenza e l’angoscia che impregna la psiche di Elena, imprigionandola e arrivando addirittura a plagiarla, sono talmente tangibili che diventano reali anche per il lettore. Un quartiere tranquillo infatti è una storia nebulosa fatta di maniacale ossessione, di zone grigie e di ispirazioni che possono rivelarsi fatali. Ma anche di inimmaginabili sorprese che potrebbero cambiate tutto. Un romanzo complesso, certo non facile, ma da proporre a chiunque ami i thriller psicologici.
Caroline Eriksson vive nei dintorni di Stoccolma col marito e i due figli. È laureata in Psicologia sociale e per dieci anni ha lavorato come consulente nell’ambito delle risorse umane. Tuttavia la sua passione è sempre stata la narrativa, cui ora si dedica a tempo pieno. Il suo romanzo d’esordio, Scomparsi, pubblicato in 26 Paesi, è diventato un bestseller internazionale.