Una canzone per i tempi bui



Ian Rankin
Una canzone per i tempi bui
Rizzoli
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John Rebus sta invecchiando e una patologia respiratoria lo costringe a traslocare in un appartamento a piano terra, in modo da evitare le scale. Ad aiutarlo c’è Siobhan Clarke, cui l’ex ispettore ha fatto da mentore durante gli anni in Polizia. Siobhan si trova in vacanza e perciò è esclusa dalle indagini relative all’omicidio di un giovane e ricco cittadino saudita, avvenuto a Edimburgo. Rebus non fa in tempo a godersi la nuova sistemazione perché una telefonata alle cinque del mattino lo fa precipitare in un incubo. A chiamare è la figlia Samantha, trasferitasi con la piccola Carrie nel nord del paese: Keith, il suo compagno, è sparito da 48 ore e lei non sa a chi rivolgersi. A complicare il tutto c’è il fatto che la donna ha avuto una breve relazione con un altro uomo e potrebbe essere sospettata di qualcosa. John decide di partire immediatamente per raggiungere la figlia e la nipotina, mentre Siobhan riesce a entrare nella squadra che indaga sull’omicidio di Edimburgo. Giunto a Naver, Rebus si scontra subito con Samantha, riportando a galla le tensioni che caratterizzano il rapporto fra i due. Ciononostante, l’ex ispettore è intenzionato a fornire tutto l’aiuto possibile, immischiandosi nel lavoro della Polizia locale che, ovviamente, non gradisce l’intrusione. John, di cui ormai conosciamo bene la tenacia e l’ostinazione, non si lascia scoraggiare e finirà per dare il proprio contributo alla soluzione del caso.
In Una canzone per tempi bui assistiamo a due indagini separate che, a un certo momento, si trovano ad avere alcuni punti di contatto.  Alla caotica Edimburgo si contrappone un isolato paesino del nord, in cui tutti si conoscono e nascondono dei segreti. Buona parte di questi ultimi è legata a un ex campo di prigionia per soldati tedeschi, risalente al secondo conflitto mondiale. Alcuni detenuti, finita la guerra, hanno deciso di restare lì, “anglicizzando” il proprio nome e integrandosi, chi più e chi meno, nella comunità. Qui arriva Rebus che, pur trovandosi in pensione da anni, si sente ancora un poliziotto e da tale si comporta. I suoi tentativi di aiutare Samantha sono anche un modo per provare a recuperare un rapporto non proprio idilliaco, perché la figlia lo accusa di essere un padre assente. Nel romanzo ritroviamo personaggi ormai familiari: da Siobhan all’ispettore Malcolm Fox (anche lui protagonista di una serie di libri di Ian Rankin), per arrivare a Gerald Cafferty, alias Big Ger, storica nemesi di John. Un appuntamento imperdibile per i lettori delle avventure di Rebus, ma anche per chi si volesse avvicinare alla scrittura dell’autore, definito da James Ellroy “il re incontrastato del giallo scozzese”.

Massimo Ricciuti

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