Una vita per una vita



Pierluigi Porazzi ,‎ Massimo Campazzo
Una vita per una vita
Pendragon
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Quello che potrete trovare scorrendo le pagine di Una vita per una vita , romanzo della coppia Porazzi/Campazzo è il ritrovamento della strada maestra della violenza nella sua essenza più totale, spietata e letale. Se lo leggerete tra un augurio di buone feste e tra un buona fine e un buon principio l’effetto sarà taumaturgico e vi rimetterà in pace con voi stessi. Sempre se una storia molto noir e psicologicamente di notevolissimo livello è quello che state cercando.
Una vita per una vita è un titolo azzeccato, in cinque parole riassume alla grande una storia di bullismo vecchia di trent’anni e che lega indissolubilmente le vite e le storie di chi quella violenza l’ha subita ma anche di chi, dalla parte opposta, l’ha perpetrata “…Il primo anno di liceo, quando avevo sperato che tutto sarebbe stato diverso, insieme a ragazzi che non avevo mai conosciuto prima. Ma io non potevo cambiare. Mi avevano classificato subito come sfigato. Era una negazione perenne, la mia vita. Non potevo vestirmi come gli altri, perché la mia famiglia era povera. Non ero bello. Non ero simpatico o divertente. Non sapevo ballare. Non ero atletico. Anzi, una malformazione cardiaca mi impediva di fare ginnastica. Non potevo far altro che starmene in disparte, sperando di farmi meno male possibile, di schivare i colpi, cercando di essere invisibile..”
La vendetta, lo sappiamo, è un piatto che va servito freddo. Il nocciolo della questione però è un altro: in quale modo si presenta il conto? La vittima, e il protagonista un po’ nascosto ma ben presente di questa storia, lo farà in un modo molto particolare: la sua furia si abbatterà sulle persone più care legate agli autori di quell’atto di bullismo. Una violenza pianificata e messa in atto nell’ombra e senza rimorso, il tutto facendo passare gli omicidi in suicidi molto teatrali.
Sullo sfondo Udine, cittadina di provincia non abituata a tutta quella violenza e la notte, teatro principale delle violenze e simbolo del buio che permea questo romanzo “…Il buio, dove tutto si confonde, e ogni cosa sembra misteriosa. Il buio che nasconde, la notte che cala come un sipario su tutto ciò che crediamo di sapere, su tutto ciò che crediamo di essere. Sulla mia menomazione. È democratica, la notte. Cela qualsiasi cosa alla nostra vista. Di notte siamo tutti ciò che vorremmo o avremmo sempre voluto essere. Siamo belli, coraggiosi, fieri, audaci. Tutto ciò che non siamo alla luce del sole, impietosa annientatrice di sogni, che ci riporta alle nostre miserie quotidiane…”
Solo l’Ispettore Cavaleri non accetta la tesi dei suicidi. Tra un matrimonio che va a rotoli e la malattia di Huntington si trova per le mani un caso spinoso che coinvolge ex alunni del Liceo Stellini. E le vittime sono anche suoi ex compagni di classe.
Le pagine scorrono veloci e la tensione resta sempre alta. Gli autori sono bravi nel confondere le acque e a far credere per lungo tempo che ci sia un coinvolgimento poco chiaro di tutti gli attori sulla scena.
Una vita per una vita: consigliatissimo.

Marco Zanoni

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