Rebecca ama Paul, suo marito, alla follia, ma nello stesso tempo ha una relazione anche con Mark, il suo capo. Paul ama disperatamente Rebecca, ma fa sesso con Sheila, sua vicina di casa. Eppure, il loro è un legame fortissimo. Ma Paul ha vissuto un grave momento di crisi professionale e ha perso il lavoro, quanto a Rebecca oltre che un’ eccellente rappresentante farmaceutica è anche dipendente dalle medicine che fa vendere. Due anime fragili, allo sbando, che intessono il loro matrimonio di menzogne, anche per nascondersi una realtà insopportabile da accettare. Ad aumentare il disastro che è ormai la loro vita contribuiscono due tenaci poliziotti, sulle orme di due persone scomparse che hanno dei legami sia con Paul che con Rebecca.
Scott ha costruito un thriller psicologico ad alto grado di tensione più nell’escalation dei drammi interiori dei protagonisti che nella sequenza degli avvenimenti. Utilizzando più voci narranti, come è ormai caratteristico dei thriller anglofoni, permette al lettore di entrare nella psiche di ogni personaggio e di cogliere le motivazioni dei loro comportamenti, di condividerne le paure e l’angoscia sempre più incalzante.
Potrebbe anche intitolarsi ‘Scene da un matrimonio’, questo intrigante romanzo, perché contiene, insieme a tutti gli elementi tipici del thriller di qualità, anche molte riflessioni sulla società medio borghese americana, quella che costruisce tutta la propria esistenza sul mito del successo e della perfetta forma fisica, bramosa di salire sempre più scalini sulla scala sociale. Rebecca sembra lucida e padrona delle proprie azioni, magra, scattante e di bell’aspetto, ma è già sulla soglia degli anta, su quel Sunset boulevard oggi così temuto da uomini e donne indistintamente. E dietro al suo aspetto patinato, simile a quello delle donne con cui condivide questi miti, c’è la degradazione della tossicodipendenza da farmaci. Sono proprio i farmaci, per dimagrire, per non avere troppa ansia, per non averne troppo poca, per non essere giù di morale, per evitare il dolore della vita, la droga che miete più vittime negli Stati Uniti, come le vicende del Ritalin e degli oppioidi dimostrano.
Eppure, insieme a queste umane miserie, al cinismo e alla spregiudicatezza di Paul e Rebecca, il romanzo narra una struggente storia d’amore. Quanti di noi, come i due coniugi di Un’amica particolare, non hanno usato menzogne e compromessi all’interno di un rapporto, convinti paradossalmente di farlo funzionare? Si torna dunque all’incomunicabilità come cifra strutturale di un matrimonio, Bergman docet. A modo loro, Paul e Rebecca si amano. Moltissimo.
Scott sembra dunque suggerirci che spesso sono i nostri personali demoni a rendere faticoso e doloroso un rapporto, a macchiarlo con l’inganno, ma l’amore rimane una possibilità inaspettata e indecifrabile di redenzione, come avviene, nel finale della storia, per i due protagonisti.
E.C. Scott – Un’amica particolare
Donatella Brusati