UNO SPLENDIDO INGANNO



andrea fazioli
UNO SPLENDIDO INGANNO
Guanda
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C’è tra noi un gioco d’azzardo. Le parole di Paolo Conte aprono la porta al romanzo di Andrea Fazioli. Uno splendido inganno è un lungo gioco d’azzardo che coinvolge i suoi protagonisti, nella cornice di una Svizzera che ha sapore di Italia. Guido Moretti è un sessantenne onesto, pratico, contabile, vedovo. Quasi noioso. Lavora in un distributore di benzina, dove tutto scorre lento e immutabile. Fino a quando una rapina non cambia il punto di vista. Guido si accorge che anche le persone oneste hanno il loro lato oscuro. E da quella rapina la sua vita cambia. Il pre pensionamento, l’andare a trovare la figlia Susanna e il ricco marito Peter a Zurigo, il pensare a “cosa succederà ora?”, ma soprattutto, l’incontro con KarinVanessa, di professione truffatrice, vent’anni più giovane di lui, che di colpo gli fa scoprire tutto l’universo che c’è al di fuori della boccia di vetro. Il pesce Guido si lascia trascinare in un mondo fatto di inganni, sotterfugi, dove ognuno è il contrario di quello che sembra, dove l’apparire è il fulcro stesso dell’esistenza. Come in un teatro, o in un circo, i personaggi si muovono danzando sulle loro esistenze e su quelle delle persone che le incrociano. Guido si innamora di KarinVanessa, lei ricambia. Sarà vero o sarà un altro inganno? Questa è la domanda che ci accompagna per tutta la lettura, mentre la ragazza e i suoi complici, una sorta di “Mattatori” elvetici, portano avanti una truffa colossale che dovrà cambiare per sempre le loro vite. Fazioli costruisce una storia tipicamente gialla con susseguirsi di colpi di scena, dove non ci sono rapine né omicidi. Dove non si respira la minima aria di violenza. E’ tutto un gioco psicologico che porta il lettore a cercare di capire “chi è chi”. E che sa articolare in maniera ottima, conducendo il lettore, spesso a guardare dove vuole lui. Come fa dire alla sua protagonista KarinVanessa: E’ un gioco di prestigio. Il mago lancia due palline e tu non vedi la terza. Salvo poi pensare di averla sempre vista, quando viene svelata. Come in ogni buon giallo che si rispetti.

Marco Di Grazia

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