Verità occulte – Kristina Ohlsson



Kristina Ohlsson
Verità occulte
Salani
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E se all’improvviso la vita di un rispettato avvocato svedese venisse travolta da una serie di eventi delittuosi, fin tanto da sconvolgerla e riportare a galla un antico segreto? Si avrebbe una storia che permea nel profondo quel dedalo misterioso e infinito di cui si compone la società. 

È quanto nello specifico accade in Verità occulte di Salani, scritto dalla pluripremiata e apprezzata regina del thriller svedese Kristina Ohlsson. Un groviglio infinito di situazioni, dove nulla è lasciato al caso, anche se ci si vede perduti e si dubita fortemente che la matassa verrà dipanata. Invece, finché c’è vita c’è speranza e questo è il mantra dello sventurato avvocato che, bisogna ammetterlo, sembra proprio spacciato. Troppa l’ingerenza nella sua vita, con accadimenti orribili che non gli danno tregua.

Il suddetto cultore della legge è Martin Benner, trascinato in maniera forzata nella ricerca di Mio, un bimbo di quattro anni sparito dalla scuola materna e mai più ritrovato.

Mio, però, non è l’unico grattacapo di Martin. Qualcuno sta palesemente cercando di incastrarlo in una serie di omicidi che non ha commesso. Tutti quelli a cui lui ha raccontato la sua storia muoiono, investiti da un’auto somigliante alla sua. Questo a detta di testimoni che lo hanno messo in cattiva luce agli occhi della polizia, che infatti gli sta addosso, pretendendo prove che lui stesso sente di non avere il tempo di cercare. L’intera storia infatti dilata lo spazio e il tempo, dato che si sviluppa fra Svezia, Danimarca e Texas, un largo raggio d’azione, con continui colpi di scena che imprimono un ritmo serrato. È come se lo spazio fosse sconfinato, mentre il tempo troppo poco. Con una clessidra a scandire le ore prima della fine, di qualcosa di grave.

Nella sua impresa impossibile, dato che sembra avere tutti contro, Martin Benner è aiutato da Lucy, una collega che ha in animo le sorti di Belle, la nipotina che lui ha adottato dopo la morte dei genitori. L’avvocato rampante però non è tagliato per la famiglia: è uno spirito libero. Pur amando Belle, moltissimo, si sente oppresso dal suo rapporto con Lucy. E per questo commette qualche errore, tipo farsi irretire dalle donne sbagliate. D’altra parte, però, gli errori di gioventù sono stati tanti. Su tutti, ne pesa uno di quando era in polizia. Che inizia a riemergere ricorrente, la notte, sotto forma di incubo. 

Martin è caparbio e cerca di far luce sulla vicenda. Suppone che il rapitore di Mio e l’assassino che lo vuole fuori dai giochi siano la stessa persona. Non si arrende e continua a fare domande, incontrare gente. Rischia la sua stessa vita, pur di difendere chi ama. 

L’autrice risulta credibile nelle descrizioni dei luoghi e nei dialoghi, poiché non si perde in inutili giri di parole, ma va al punto. Con espressioni forti, talvolta degne dei più navigati romanzi hard boiled americani. Martin è un personaggio complesso, con un passato doloroso che non lo vuole lasciare libero di vivere la sua vita. Non lo dobbiamo per forza amare, però la sua schiettezza non lascia indifferenti. Non sa mentire e questa è la qualità che di lui si può apprezzare.

Mettere i tasselli a posto, di presente e passato, si rivela l’unico modo per avere un futuro. Per quanto pericoloso, non è forse così che si cresce e si diventa grandi?

Qualche piccola imprecisione nella traduzione dei verbi, almeno, questa è l’impressione, non inficia la prova di Kristina Ohlsson. Verità occulte è una storia al cardiopalma che si fisserà nella memoria e saprà dare al lettore più di qualche emozione.

Cristina Biolcati

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