Villa tre pini



Marco Polillo
Villa tre pini
Rizzoli
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Schema puntuale per questo giallo raffinato di Marco Polillo. Il giallo classico, e si vede, è il suo mestiere e in Villa tre pini, pur rispettando l’impostazione tradizionale, l’attualizza con intelligenza, servendosi di un linguaggio asciutto, veloce, coinvolgente e di un ritmo serrato. Classico, dicevo, senza violenza gratuita e ambientato, quasi da manuale, nell’idilliaca e corale atmosfera di una vacanza natalizia in una villa sul lago (Stresa è vicina), dove si risvegliano pericolosi ricordi legati a misfatti lontani per concretizzarsi in minacce, ricatti e peggio.

Nei romanzi di Agatha Christie c’era spesso un elenco di personaggi ad accompagnare il lettore. Qui no, ma Polillo ce li introduce nei primi capitoli oltre a informarci che sono invitati o perlomeno amici della padrona di casa.

Vado per ordine di ingresso in scena: la bella e bionda Serena Bonfanti e il suo baffuto vicecommissario Enea Zottìa, legato stancamente a una moglie introversa, forse avviati a diventare interpreti seriali dei romanzi di Polillo (?), Maria Carla Severi, cara amica di Serena e proprietaria di Villa tre pini, sposata con Aureliano Severi, editore in semicrisi. E di seguito: il guardiano della villa, Walter Pedraces, un valligiano cortinese che nasconde un errore, Giovanni Sensibili, detto Sebyl, affascinante affarista senza scrupoli, habitué di Cortina, il socio “sforzato” di Severi nella casa editrice, Attilio Bresciani, imprenditore di successo ramo rubinetterie, con moglie ingioiellata, Gaetano Repetti “Tanuccio” proprietario di un hotel di charme a Cortina, il figlio di Maria Carla, il giovane Andrea, Vittoria, detta Vivi, vecchia compagna di scuola, divorziata, sola, ritornata grande amica, Lodovico Incerti scrittore di un best-seller a corto d’idee per il secondo libro e l’avvocato Ernesto Cantoni, vicino di villa sul lago, con da sempre un debole per Maria Carla e in attesa della donna giusta.

Ma a Villa tre pini c’è più di qualcosa che non va. Zottìa arriva e se ne accorge, il suo amore è distratto, incerto ma soprattutto l’atmosfera è inquinata e la morte naturale (?) di uno degli ospiti lo mette in guardia. Cortina rappresenta un sicuro legame per tre personaggi della storia ma, e si scoprirà presto, anche per altri. Quanto è stato fatto è sporco e malvagio e il male porta male.

Il vice commissario Zottìa con il cuore ferito soffre ma indaga. Usa cervello, discrezione, scopre e copre, se il caso, segreti, alla caccia del colpevole…

Chi è? Vi chiederete. Bisogna leggere con gli occhi bene aperti. A cominciare dall’inizio Marco Polillo semina astutamente tutta una serie di indizi rivelatori… Per poi regalare prima della fine un magistrale colpo di scena.

patrizia debicke

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