Non leggono gli italiani, non leggono. Eppure accorrono, là dove si parla di libri. Fenomeno curioso. E al tempo stesso, per fortuna, si moltiplicano le iniziative per parlare di libri e con gli autori. Vi faccio solo un esempio perché è nuovo e perché ci saranno tante scrittrici. Si chiama LibrInTerra è l’ha organizzato un piccolo comune, Valperga, alle porte di Torino. Obiettivo: far dialogare le culture.
Non è uno scherzo: sui nostri media e nelle parole dei politici (tranne poche eccezioni) l’Italia sembra quella di sempre (ma multietnica in realtà è sempre stata). Degli stranieri ce ne accorgiamo solo quando diamo loro la caccia dopo un reato commesso da qualche sciagurato o quando affonda un barcone. Invece, conoscerne la cultura (che non vuol dire adottarla e non contestarla, ma appunto, poterne parlare con cognizione di causa) sarebbe il primo passo per vivere insieme. Perché questo è il nostro destino, che lo vogliamo o no.
LibrInTerra è una rassegna che cambia strada facendo: gli appuntamenti vengono stabiliti nel corso del 2009. Ma il calendario è già fitto. In genere c’è un incontro al mese. Quasi tutti si svolgono al Teatro comunale, che è stato restaurato di recente. Sono previste due tranches: una in primavera che si concluderà la seconda settimana di giugno e una in autunno che riprenderà dalla seconda metà di settembre.
E dunque: il 4 aprile alle 16,00, appuntamento con Sara Hejazi, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Torino e autrice del volume L’Iran s- velato (Aracne, 2008), e con Sumaya Abdel-Qader, che ha scritto Porto il velo, adoro i Queen (Sonzogno, 2008). A condurre l’incontro la giornalista Serenella Zedda. Il 12 maggio, alle 21,00, per le celebrazioni di Beirut capitale mondiale del libro per l’Unesco 2009, si parlerà del libro di Najwa Barakat Ya salam (Edizioni Epoché) Interverrà Roberta Aluffi, docente all’Università di Torino.
Incontrarsi è fare spazio nella mente.