Intervista a Gérard Roero di Cortanze

Una coltre bianca di neve copre Rumilly la città industriosa e commerciale dell’Alta Savoia che si appresta ad essere annessa alla Francia. Il candore della neve sarà ben presto macchiato di rosso, il colore del sangue che contrasta il blu e le sue diverse tonalità ricercate da Jean Antoine Giobert, il protagonista del romanzo “Il colore della paura” (Garzanti, pag.294, euro 18,60) di Gérard Roero di Cortanze. Il plot del romanzo che mixa storia, fantasy, gotico, noir, ruota intorno agli studi di Giobert nel suo castello dove coltiva l’Isatis Tinctoria e scrive il Trattato sull’indaco. Incalzato dall’inquietante Cavaliere Blu, Giobert partecipa a tutti i concorsi sul colore blu e li vince. Dopo ogni concorso si scopre un omicidio, corpi dilaniati e mutilati di donne, bambini, uomini. Giobert è il principale sospettato. La sua mente, sotto l’effetto della morfina per lenire i dolori dopo una caduta da cavallo, è preda di incubi, ossessioni, sogni e dell’atroce ricordo della morte violenta dei genitori. Ma il blu, a cui ha dedicato la sua vita “lo salva dallo sconforto, lo tiene in vita”. Il blu, nel romanzo di Roero di Cortanze, è l’inconscio, il lato nascosto e oscuro dell’essere umano. Gli studi del protagonista sulle diverse varianti di indaco e la volontà di scoprire la verità sugli omicidi avvengono mentre è in atto l’annessione della Savoia alla Francia e si delinea il mercato comune. Il cambiamento è alle porte e anche per il blu di Giobert si apriranno nuovi mercati e sarà un altro inizio.

Gérard Roero di Cortanze è autore di saggi, romanzi, biografie, é traduttore e critico letterario, ha diretto collane per le più prestigiose case editrici francesi ed é un talent scout. Vincitore di importanti premi letterari é stato anche insignito con la Legion d’Onore della repubblica francese. Nato a Parigi ha origini italiane.
Dalle sue origini trae spesso spunto per i romanzi?

“Mio padre era piemontese e mia madre napoletana. Tutti i miei libri parlano di questa Italia che mi appartiene. Un’Italia doppia: aristocratico da parte paterna, operai da parte di mia madre il cui padre era muratore e suonava la fisarmonica ai balli del sabato sera. Roero di Cortanze da una parte, Fra Diavolo, Michele Pezza dall’altra: l’aristocratico e il bandito, ma anche il resistente, il refrattario. Nato francese, morirò italiano”.

Il suo protagonista é vittima ma anche detective?

“Il mio eroe è come tutti noi, vittima e boia, preda e cacciatore. Questa vita che é sempre una moneta a doppia faccia mi affascina: mai felicità senza sventura, mai bellezza senza bruttezza, mai risate senza pianti. Giobert è un santo e un assassino, un manipolatore e un manipolato. Il suo cammino é una via crucis che porta alla redenzione. Io credo profondamente nell’essere umano. Dopo le tenebre appare sempre la luce!”

La ricerca del blu é ossessione, amore, morte?

“Credo molto nella natura psicoanalitica dei romanzi. Mio padre era ingegnere chimico. ha trascorso tutta la vita a cercare cose nuove, tornando regolarmente a casa ferito per le esplosioni nel suo studio. In tutti i miei romanzi, un eroe cerca qualcosa che non trova. Questa idea di ricerca, di Graal mi affascina. Siamo tutti, ognuno a modo suo dei ricercatori, di noi stessi, degli altri, di domande sull’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande”.

I personaggi femminili sono molti anche se sembrano un pò in ombra, che ruolo hanno?

“Fondamentale. Le donne di questo romanzo, strutturano e destrutturano, uniscono e slegano gli intrighi. Come nei romanzi di cavalleria, “Il colore della paura” racconta un itinerario, un percorso esemplare verso la donna. Giobert è un pò un cavaliere errante che supera delle prove e ricerca senza trovare”.

Cosa rappresenta per lei la lettura?

Leggere è una necessità. Sono come Don Chisciotte che pensa che i libri possono cambiare la vita. Un libro rischiara l’intelligenza del lettore, ne dilata il cuore, lo obbliga a pensare, a reagire. Kafka diceva che il libro deve essere l’ascia che spezza il mare gelato in noi. É evidente: leggere eleva l’anima!”.

Cosa sta scrivendo?

“Sono bulimico. Devo avere molti libri in cantiere. Il mio prossimo romanzo “Miroirs” uscirà a gennaio, il mio saggio “Passion des livres” a marzo. Sto preparando anche un saggio su Hemingway e una biografia di Frida Kalo”.

cristina marra

Potrebbero interessarti anche...