Alla salute del lupo cattivo



pagan
Alla salute del lupo cattivo
meridiano zero
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Rameau è un agente segreto sui generis. Donnaiolo, con un carattere ruvido e un passato non proprio sfavillante trascorso nei Servizi. All’inizio della storia lo troviamo, dopo l’ennesimo declassamento, relegato in un anonimo ufficio a distribuire graffette e buoni benzina. L’azione si mette in moto quando qualche alto papavero decide di riesumarlo per inventare un complotto internazionale ai danni dello Stato che faccia salire l’indice di gradimento dei Servizi Segreti.
Alla salute del lupo cattivo è un libro scanzonato, un’allegoria dei servizi segreti transalpini e della società francese in generale. Un esempio? Mitterand e Chirac, rispettivamente primo ministro e sindaco di Parigi dell’epoca, si studiano in cagnesco e, anche se i nomi dei vari pezzi grossi della République non sono mai citati direttamente, i loro tratti distintivi si riconoscono benissimo. A voi lettori indovinare chi si cela dietro la maschera del Lupo Cattivo.
Alla base della vicenda c’è una prodigiosa scoperta, fatta dal nipote genio di Rameau, il Piccolo Chimico: personaggio simpaticissimo come, del resto, tutta la sua famiglia allargata. Proprio la coralità della narrazione rappresenta uno dei maggiori punti di forza del romanzo.
Lo stile di Pagan ricorda molto Pennac, anche se con meno smalto, ma convince e diverte, con la scusante (o il pregio) di essere venuto prima: monsieur Malaussène e la sua combriccola era ancora in là da venire quando l’autore pubblicava per la prima volta questo libro, nel 1983, e approdato da noi solo ora. Sempre attuale, comunque, fin troppo. Nel testo si parla di servizi segreti deviati e di misteriosi affaristi arabi pronti a mettere le mani (e i quattrini) su una scoperta decisamente esplosiva… (paolo roversi)

Hugues Pagan – Alla salute del lupo cattivo – Meridiano Zero
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