Valerio Varesi
Il commissario Soneri e la legge del Corano. Recensione e quarta “lettura d’autore”
Frassinelli
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L’omicidio di Hamed, giovane tunisino ospitato da Gilberto Forlai, un anziano signore non vedente, dà il via a una delle indagini più complesse della carriera di Soneri. Parma è, infatti, sul punto di esplodere e i quartieri periferici sono sempre più simili alle banlieue francesi. Si susseguono accoltellamenti, scontri, violenze di ogni genere e la tensione fra italiani e immigrati cresce giorno dopo giorno. È davvero una questione razziale o dietro c’è la lotta per il controllo del mercato degli stupefacenti? Fra imam che predicano il radicalismo religioso e politici pronti a riciclarsi in vista delle vicine elezioni, nessuna soluzione può essere scartata, neppure la più fantasiosa. Il commissario dovrà spingersi più volte fin sull’Appennino, in particolare a Tizzano, per giungere a capo di una vicenda dai risvolti sorprendenti.
Valerio Varesi, uno dei principali esponenti del noir sociale, non poteva esimersi dal trattare uno dei temi più attuali e scottanti del nostro Paese. Lo fa raccontando la situazione della città in cui vive e che diventa paradigma dell’Italia intera: una Parma avvolta dalla nebbia e dai contorni sempre più ambigui e meno certi. Personaggi vicini all’estrema destra organizzano ronde e spedizioni punitive contro gli extracomunitari ritenuti, a torto o ragione, responsabili dello spaccio di droghe. Soneri è confuso, le sue ideologie vacillano e si sente più volte dare del “fascista” da rappresentanti dei centri sociali. Il suo stato è simile a quello dell’anziano Forlai, abituato a muoversi al buio ma disorientato dai recenti lavori alla stazione dove è solito recarsi per ascoltare il rumore dei treni e le voci dei viaggiatori. Ad aiutare il commissario sono spesso i dialoghi con Angela, che riesce a mantenersi più lucida e lo sostiene nei momenti di sconforto. Come se non bastasse, Soneri è in lotta con il colesterolo e dovrebbe seguire una dieta rigorosa, cui deroga, però, spesso e volentieri, perché la buona tavola sembra essere l’unico porto sicuro presso cui rifugiarsi in tempi difficili come questi.
La lettura d’autore