Furio Momentè, giovane laureato in Giurisprudenza, viene nominato ispettore del Ministero di Grazia e Giustizia. La sua carriera, però, non decolla e l’essere stato assunto direttamente dal sottosegretario del ministro non lo aiuta. Anche la vita privata non gli ha regalato soddisfazioni, a parte il breve periodo in cui Furio è stato sposato con la bella Laura. Un matrimonio finito a causa della meschinità dello stesso Furio. Nell’autunno del 1952 la fortuna sembra girare: l’ispettore viene, infatti, inviato a Venezia per seguire un delicatissimo processo. C’è in ballo il prestigio della Chiesa cattolica, proprio in una delle regioni in cui la Democrazia Cristiana domina incontrastata. Un adolescente ne ha ucciso un altro e la potente madre della vittima vuole addossare la responsabilità morale del crimine proprio alla Chiesa. Il compito di Furio è di scongiurare tale eventualità e impedire che anche un solo rappresentante del clero sia trascinato in aula.
Il signor diavolo, secondo romanzo di Pupi Avati, si snoda fra Roma e la provincia veneziana. Qui, nel profondo Nordest, la fede religiosa è molto radicata, eppure nei paesini della laguna la superstizione è ben lungi dall’essere “sconfitta”. Proprio in questo clima matura il delitto di cui il protagonista è chiamato a occuparsi. Per lui, proveniente dalla capitale, significa arrivare in un mondo del tutto sconosciuto, dove è guardato con sospetto. Durante l’interminabile viaggio in treno Furio ha la possibilità d’informarsi sul caso, studiando uno spesso incartamento che raccoglie gli interrogatori del tenace Giudice Istruttore. Questo è anche l’espediente usato da Avati per rendere edotti i lettori, che, poco a poco, vengono a conoscenza dei fatti. Giunto sui luoghi del delitto, Furio resta “intrappolato” nella lotta tra fede e superstizione e, in nome di quest’ultima, s’invocano persino la presenza e l’intervento del diavolo. Il Signor diavolo, sospeso fra noir e gotico, dimostra la padronanza dell’autore nel trattare temi e generi che ha portato anche sul grande schermo nella sua lunghissima e molto apprezzata carriera di regista.
Il signor diavolo
Massimo Ricciuti