Gelo per i Bastardi di Pizzofalcone

Maurizio De Giovanni


Maurizio De Giovanni
Gelo per i Bastardi di Pizzofalcone
Einaudi
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Tornano i “Bastardi di Pizzofalcone”, squadra di poliziotti mandati a sostituire colleghi colpevoli di gravi reati e con il difficile compito di cancellare l’onta dell’infamia da quel commissariato e ripulirne l’immagine. Un gruppo di poliziotti che, in realtà, è ben lontano dall’essere un drappello di eroi senza macchia e senza paura essendo in realtà il risultato di un’epurazione da altri distretti. Ognuno di loro ha infatti una macchia nel proprio passato professionale e una pesante croce da portare nel presente. Come nei precedenti libri della serie, le vicende private dei protagonisti si legano e si fondono nella trama gialla senza mai snaturarla. E’ un novembre freddissimo, quando vengono ritrovati i cadaveri di due giovani fratelli calabresi. Un promettente biologo, studente fuori sede, e la sorella che l’aveva raggiunto da poco non solo per stare accanto al fidanzato, aspirante cantante con un presente da barista, ma anche per sfuggire al padre da poco uscito di galera. All’indagine su questo omicidio, se ne affianca una su presunti abusi sessuali ai danni di una ragazzina. Come sempre De Giovanni è abile nella scrittura e nella costruzione di una trama noir che sonda ed esplora. Che non solo descrive, ma fa parlare il “male”, cercandone le motivazioni profonde. Si parla di studenti fuori sede, precari all’inseguimento di un sogno, di famiglie slegate e delle vicende personali dei bastardi. Abili nel loro mestiere, ma incapaci nonostante tutto di gettare via il fardello che si portano addosso. Ecco cos’è il “gelo” del libro: non solo la fredda Tramontana che sferza Napoli, ma soprattutto il gelo dei sentimenti, della perdita dei valori che una volta parevano intoccabili e dei momenti di intimità e dialogo nelle famiglie, tra amici. E’ quell’inverno delle emozioni che inchioda e cristallizza nelle proprie paure. Che impedisce di rivelare i sentimenti e paralizza, costruisce un muro che limita la vista e la congela nei propri errori o convinzioni errate, con il solo risultato di allontanare in modo irreparabile i momenti di serenità o felicità. Gelo è invidia, silenzio, paura. “Gelo” è un gran bel libro.

Cristina Aicardi

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