I finalisti del premio Scerbanenco 2019: Cristina Cassar Scalia, La logica della lampara

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In attesa di sapere chi sarà il vincitore del Premio Scerbanenco 2019 che verrà proclamato  la sera del 9 dicembre presso l’università IULM, MilanoNera propone una carrellata sui cinque titoli in gara.
Ricordiamo che i cinque finalisti saranno presentati il 9 dicembre alle ore 17:30 presso la libreria Feltrinelli di piazza Duomo, Milano.

 

 

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La logica della lampara
Einaudi

Seconda avventura per il vice-questore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, trasferita alla Mobile di Catania dopo un brillante servizio presso l’antimafia di Palermo che l’ha segnata nei suoi sentimenti di figlia di un poliziotto ucciso dalla mafia e negli affetti dopo la relazione con il sostituto procuratore Paolo Malfitano di fatto chiusa ma non ancora sopita.
Dopo la brillante prova della Cassar Scalia con Sabbia nera, ecco ai lettori La logica della lampara. Mentre nel primo romanzo Vanina doveva far luce su un delitto compiuto più di quarant’anni prima, ora deve vedersela con la sparizione di una giovane e bella avvocatessa catanese che viene denunciata da una voce anonima come un omicidio.
La giovane si rivela legata all’avvocato Ussaro, principe del foro e docente alla facoltà di giurisprudenza, di cui verranno presto scoperti dal vice-questore e dai suoi uomini tutti gli altarini, cioè i legami con la malavita organizzata. L’uomo ha altresì un carattere dispotico e violento e nessuna considerazione del prossimo quando si tratta di raggiungere i propri scopi.
Rivelare qualcos’altro della trama toglierebbe al lettore il piacere della lettura di un libro giallo veramente intrigante e ben congegnato. Posso dire con poco timore di essere smentita che la Cassar Scalia non ha nulla da invidiare agli autori anglosassoni per il suo stile asciutto, la sua prosa stringata e la precisione con cui organizza la vicenda.
Notevoli sono pure le descrizioni d’ambiente del paesaggio della costa orientale della Sicilia, delle pendici dell’Etna e della città di Catania e dei numerosi personaggi che popolano il romanzo. A cominciare dall’ispettore-capo Spanò, braccio destro di Vanina, dall’ispettore Marta Bonazzoli, riservata bresciana trasferita a Catania, dai carusi del commissariato, dall’ex-commissario sciupafemmine Patanè e da altri personaggi soprattutto uomini che l’autrice descrive con mano delicata ma sicura.
Per finire La logica della lampara è un romanzo da leggere senz’altro e, nonostante porti alla mente un altro commissario siciliano, vi assicuro che non nutre alcun timore reverenziale anzi si sviluppa in modo autonomo  e senza ammiccamenti al più famoso personaggio.

Rita Garzetti

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