Prede – Gabriel Bergmoser



Gabriel Bergmoser
Prede
Sperling & Kupfer
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Siamo in Australia. Nella zona desertica vive un certo Frank. Un tipo taciturno che probabilmente per il suo carattere si è scelto questo lavoro e questa rara vegetazione. Nella solitudine espia i torti. Lì la gente passa per rifornirsi di carburante e magari fare uno spuntino. Cose appunto anonime e veloci. Ma non si può stare  in pace.  Sua nipote, Allie, viene mandata per stemperare le sue intemperanze giovanili  e il suo carattere oltremodo ribelle.

In questa landa compaio altri personaggi come Simon a bordo della sua macchina, idealista e coraggioso a suo modo. Vi è poi Maggie, una donna che unirà i loro destini in modo nefasto.  La donna si presenta  alla stazione di servizio in stato confusionale.

Frank è reticente, ha dei sospetti, vorrebbe allontanarla.  E invece rimane e si ritroverà, suo malgrado, a difendere la nipote, in una nottata di sangue e lotta. L’orrore esplode copioso, da qui in poi in tutte le possibili manifestazioni, quelle umane, ferine, trucolente, il tutto sino all’inverosimile.

Scritto da un drammaturgo neozelandese. La costruzione del libro si avvale di  immagini e dialoghi intensi e sembra proprio congegnata per un film. Le atmosfere rimandano a Tarantino e alle sue proiezioni. L’autore riesce a trasmettere uno stato di ansia crescente che aumenta l’aspetto macabro e violento della storia. Un gruppo di persone lontani dalla città, in senso fisico e metaforico, animati da una legge animalesca. La caratterizzazione dei personaggi si innesca in un riuscito meccanismo narrativo che fa presa sui lettori affezionati a questo tipo di narrativa.

Roberto Estavio

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