Luigi De Pascalis – Il pittore maledetto



Luigi De Pascalis
Luigi De Pascalis
Newton Compton
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Luci e ombre negli ultimi anni di vita di Francisco Goya
Una narrazione spassionata degli ultimi anni di vita di Francisco Goya e della sua famiglia, a partire dal ritiro dalla vita pubblica a Quinta del Sordo, raccontati da lui stesso e dai suoi famigliari in particolare dalla compagna dei suoi ultimi anni, e suo grande amore nella tarda età, Leocadia.
Il romanzo alterna i racconti di Leocadia al figlio Guillermo, mentre una malattia mortale la sta consumando, alla narrazione degli episodi che lei ricorda da parte del pittore, in prima persona, e della figlia dei due, Rosarito, mostrando così i punti di vista differenti dei diversi protagonisti.
Oltre agli affetti familiari, il rapporto con la sordità di Goya nella sua vecchiaia, vi è così anche la narrazione, da parte dell’autore, delle ispirazioni e dei sogni che lo hanno spinto a realizzare le sue opere allegoriche negli ultimi anni della sua vita, in particolare quelle realizzate sulle pareti della casa di Quinta del Sordo, ove si era ritirato con i suoi cari, con Leoncadia e con la loro figlia Rosarito e il secondo figlio di Leoncadia e del marito: Guillermo, ai tempi ancora bambini.
L’autore spiega così, attraverso le parole del pittore stesso, come le inquietanti raffigurazioni di Goya in questo periodo sembrano esser nate da visioni, da lui narrate come sogni o allucinazioni, dovute all’intossicazione da piombo, causata dalle materie prime con cui dipingeva si dalla giovinezza.
Nei racconti dei vari personaggi traspaiono gli alti e bassi degli umori del grade pittore in questo periodo dove ha scelto di ritirarsi dalla vita pubblica, per vivere in serenità con i suoi cari la vecchiaia, ma si è ritrovato invece che a godere della tranquillità della vita di campagna a rasentare la pazzia, e di come il rapporto d’amore con Leocadia e gli affetti famigliari siano ciò che lo ha tenuto ancorato alla realtà.
Ma anche come alla fine il rapporto d’affetto con Leoncadia, noto a tutti, ma mai ufficializzato, abbia lasciato a lei ed ai figli, alla morte di Francisco Goya, nulla più che alcuni quadri ed una vita di rimpianti dell’amore e dei bei tempi perduti.
Un bel romanzo che va ad analizzare gli aspetti meno ufficiali della vita di Francisco Goya e si propone di andare ad indagare nella sua intimità, con molte digressioni, narrate dal suo punto di vista, anche sui più significativi episodi di tutta la sua vita, in particolare legati agli affetti, all’amore ed all’amicizia più che al suo lavoro, guardano all’uomo più che al pittore.

Diana Perazzolo

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