Sulle gionocchia. Pio La Torre, una storia



Franco La Torre
Sulle gionocchia. Pio La Torre, una storia
Melampo
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Palermo e Roma. 1927-2012. Il 30 aprile 1982 la mafia uccise a Palermo il 54enne Pio La Torre, segretario del Pci siciliano (di nuovo da qualche mese), deputato (dal 1972), componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia (fino al primo scioglimento del 1976), promotore della legge per la confisca dei beni mafiosi (oggi trovate nelle botteghe molti sani “prodotti” su terre confiscate). Il 30 aprile 2009 nel salone d’ingresso della Camera fu scoperta la targa dedicatagli per “il coraggioso impegno civile e politico in difesa della democrazia e della legalità”, unico parlamentare ucciso dalla mafia (la moglie morì nel successivo settembre); il 12 aprile 2012 gli fu conferita la Medaglia d’oro al valore civile, ma il Pd rinunciò al fitto programma di iniziative per il trentesimo dell’omicidio. E qui si ferma la storia finalmente raccontata dal secondo dei due figli, Franco La Torre, sul padre, militanza politica e vita familiare, biografia in prima persona.

Ci sono cognomi che pesano sulle future generazioni. Figli di, parenti di, discendenti di. Il 59enne Franco La Torre ha potuto frequentare suo padre per meno della metà della vita. Quando aveva appena finito di fare il servizio militare, faceva lavoro giornalistico in una radio romana, non era sposato e stava per compiere 26 anni, glielo hanno ucciso insieme al collaboratore, amico e autista Rosario Di Salvo, un’imboscata accuratamente pianificata nella città dove erano nati. Dopo oltre 9 anni di indagini e 3 di processo nel 1995 furono condannati all’ergastolo (confermato nel 2007) i mafiosi mandanti (Riina, Greco, Brusca, Provenzano, Calò, Geraci) e almeno due degli esecutori (Lucchese e Madonia). Franco si è costruito la propria identità professionale e la propria famiglia, vasti stima e simpatia, resta (anche) uno dei figli di Pio La Torre, così ora ha trovato il coraggio di raccontarlo, con molto garbo e poco editing. La corposa appendice contiene articoli, scritti, interviste di Pio (1946-1982).
v.c.

Valerio Calzolaio

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