È un Natale da favola quello che James e Annie si preparano a trascorrere in Cumbria, in un paesino da cartolina natalizia, Kirkby Abbey, lontano dal traffico e dai pericoli di Londra. Annie ha deciso di ritornare a vivere nella vecchia casa di famiglia, anche per sfuggire alle minacce di Sullivan, un ex detenuto, da poco scarcerato, che il marito, ispettore di polizia, aveva fatto arrestare, attirandosi la sua brama di vendetta. Ma la quiete idillica e agreste di Kirkby Abbey è destinata a durare pochissimo: a James vengono recapitati oscuri messaggi di morte, in cui un anonimo individuo scrive che dodici persone moriranno nei dodici giorni di Natale, dodici individui meritevoli di essere puniti con la morte.
Come non bastasse, una bufera di neve che si preannuncia di dimensioni epiche sta per avventarsi sulla cittadina: in poche parole, la tempesta perfetta. Comincia così una serie di omicidi che metteranno a dura prova l’equilibrio di Annie e la fiducia nella propria competenza di James, ma che avvinceranno il lettore nel seguire lo svolgimento degli avvenimenti, sino allo scioglimento finale.
Il killer di Natale, godibile thriller di Alex Pine, riprende le atmosfere di alcuni tipici gialli inglesi, rimanda alla Midsomer del televisivo ispettore Barnaby, con incantevoli e ameni paesaggi rurali dove il male si insinua imprevisto, dove dietro alla pacifica e solidale vita del villaggio emergono rancori, gelosie, odi e follia. Pine inserisce la vicenda in un contesto ancor più dissonante con il crimine, come quello dei giorni festosi e familiari che precedono il Natale.
L’incipit del romanzo ci introduce nell’ambientazione urbana di Tottenham, nel traffico, nel rumore, nell’angoscia della protagonista di fronte alla micro e macro delinquenza della metropoli, e a un’esistenza caratterizzata dallo stress, dalla paura e dall’insicurezza.
L’arrivo della giovane coppia in Cumbria, la descrizione dei paesaggi collinari, dolci e suggestivi, i fiocchi di neve che iniziano a scendere creando un delicato mantello argenteo, l’affettuosa accoglienza degli abitanti nei confronti di Annie e James sembrano preludere all’agognata quiete e serenità a cui i due ambivano, ma l’improvviso arrivo del male, oltre che sovvertire l’atmosfera creatasi, mostra al lettore che le oscurità dell’anima, i demoni malvagi che inquinano le menti, sono purtroppo presenti a ogni latitudine.
