L’amore è eterno finchè dura. Ed è un dato di fatto. Una realtà provata. Ci si può impegnare a rianimarlo perpetrando una forma di accanimento terapeutico. Tutto inutile: non serve un massaggio cardiaco, né una respirazione bocca a bocca, quando lancia segnali inequivocabili è giunta l’ora di staccare la spina. Il relativismo dell’amore è stato analizzato in chiave ironica nel nuovo romanzo di Eliselle, disegnato in stanze. Confessionali in cui i protagonisti raccontano la loro versione del sentimento, raccontandosi a loro volta. Particolarmente riuscita la scelta di copertina e titolo. Avevo accennato all’amore a tempo determinato, quello con la data di scadenza impressa nel codice a bare del suo inizio, all’interno di Beati e Bannati ma Eliselle, libraia scrittrice dalla simpatia contagiosa, è riuscita partendo da quel concetto a costruire un intero romanzo. Amori a tempo determinato si avvale di una scrittura corale, in cui i personaggi interagiscono tra loro attraverso gli occhi di Linda, la protagonista. Si incontra Alex, al secolo musicista, divenuto autista di limo da cerimonie, che tenta ogni volta di dissuadere i piccioncini invitandoli a retrocedere dall’intenzione approfittando di quel miglio verde a loro disposizione. C’è una cartomante che assomiglia a Lady Gaga che all’amore ci crede ancora. C’è un amico gay innamorato di un superman che, come l’eroe in tutina blu, di giorno vestiva i panni di Clark Kent, marito premuroso e padre felice di una sgambettante creatura. Al centro di questo grottesco spaccato contemporaneo si trova Linda che a dispetto della realtà e delle coppie in crisi che l’attorniano all’amore ci crede. Retta dalla convinzione che le parole della maga racchiudano il futuro: ma questo futuro saprà durare di più un contratto a termine? D’altronde che COCOCOs’è l’amor?
Amori a tempo determinato
bea buozzi