Piombo su Milano

Altra bella prova letteraria di Gianluca Ferraris, Piombo su Milano ha ancora una volta come protagonista Gabriele Sarfatti, il cronista di nera strafatto, tenace e coraggioso che avevamo già conosciuto, e amato,  in altre precedenti avventure.
In una Milano prenatalizia sempre più livida e degradata, qualcuno continua a uccidere rom ed extracomunitari con un fucile Beretta di precisione, opportunamente silenziato.
Che rapporto c’è fra le molte morti misteriose? Chi ha interesse a uccidere giovani e anziani dal presente o dal passato  più o meno burrascoso e dal futuro incerto? Gli inquirenti sono di fronte all’ennesimo serial killer oppure la spiegazione dei fatti di sangue è da ricercare altrove, magari negli enormi interessi che girano da sempre attorno all’accoglienza degli stranieri?
Le indagini dello strafatto Sarfatti (perdonate il gioco di parole), in collaborazione con gli inquirenti, si dipaneranno ancora una volta con molte difficoltà e maggiori pericoli fra desolati e inquietanti campi rom della periferia milanese, ville pretenziose di certa avida borghesia con evidenti interessi nel settore assistenziale, spietate e pericolosissime guardie del corpo, mense per i poveri e bar equivoci, sempre alla ricerca dell’imbeccata giusta e dello scoop da offrire al direttore di Scenario, il giornale per cui il protagonista lavora.
Sarfatti sarà accompagnato, nelle sue avventure, dal pusher di fiducia-confidente-amico fraterno Zucchero e dalla bella Barbara, con cui il cronista ha avuto una storia parecchi anni prima e con la quale ci sarà, ovviamente, un ritorno di fiamma.
Trama giallo-noir concepita e portata avanti con perizia assoluta, grande ritmo e suspense dalla prima all’ultima pagina, scrittura densissima e incalzante non disgiunta da intelligente e spesso amara ironia sono solo alcuni dei punti di forza di questa nuova uscita di Ferraris che, da giornalista di razza, riesce anche a offrirci uno spaccato sociologico della Milano del nuovo millennio, descrivendoci una città che ha ormai perduto la propria identità, attanagliata com’è dalla perdurante crisi economica, preda della criminalità organizzata anche straniera, in mano a politici opportunisti e senza scrupoli e ad affaristi e speculatori in doppiopetto di ogni risma e attraversata da manifestazioni di protesta di tutti contro tutti.
Un libro che attinge a piene mani dalla cronaca, soprattutto nera, di ogni giorno, reinterpretandola in modo originale e riuscendo ad avvincere il lettore che, come me, difficilmente riuscirà a staccarsene prima di essere arrivato, con rammarico, all’ultima pagina.
Certamente uno dei migliori romanzi di genere letti ultimamente.