Il commissario Hunkeler e la mano d’oro

E' un romanzo godibilissimamente svizzero, che cioè descrive un mondo in cui la gente non sembra farsi male davvero, in cui la gente non è così cattiva come sembra, e tutti sono molto molto corretti.
Però il male aleggia lo stesso, anche se un po', come dire, attenuato.
L'aspetto migliore del libro è proprio la sua elveticità, questi paesaggi tranquilli, questo rambling senza troppi pensieri cui si dedica il protagonista, la pacatezza dei rapporti, l'illustrazione di un mondo che sembra davvero molto più gradevole.
Niente a che vedere con Durrenmatt, cui il solito sborone della quarta di copertina tenta di avvicinare questo scrittore (così come per ogni irlandese è d'obbligo il paragone con Joyce), l'autore è una persona semplice e tranquilla che si trova perfettamente a suo agio in questo mondo ed è capace di dipingerlo in maniera del tutto accattivante, nei suoi difetti e nei suoi lati positivi.
Di una vicenda troppo piena di nomi e di gente, troppo intricata e un po' inutile, restano in mente i sentieri nel bosco, le osterie accoglienti con le panche all'aperto, il buon vino e i giri oziosi al di qua ed al di là del confine. Da leggere, in viaggio o la sera, quando ci si sente oziosi e rilassati.
Il commissario Hunkeler e la mano d’oro- hansjrg schneider - casagrande
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