Inside the list

Da due settimane Erri De Luca resiste in vetta e fra i primi dieci entra Antonia Arslan con La strada di Smirne (Rizzoli, p.280, euro 18,50), il seguito della Masseria delle allodole, che riappare nei tascabili. Stabile al secondo Patricia Cornwell, mentre scompare dalla classifica la baronetta PD James, a riprova del fatto che quelli che sembran essere bestsellers, quest’anno, fanno fatica a decollare. Segnali di stagnazione anche nell’editoria italiana: il valore in copie vendute dei 100 punti, nel campione di sole librerie, scende sotto quota 10 mila.

Chi non sembra conoscer crisi è Paolo Giordano, che sale in terza posizione, dopo 57 settimane di permanenza nella top ten, con La solitudine dei numeri primi, libro preferito anche dai lettori iberici: occupa infatti la settima posizione nella classifica più venduti in Spagna (Fonte: Elcultural.es). A fargli compagnia c’è “il nostro”(sic) Federico Moccia, in nona posizione con Tengo ganas de ti, ovvero Ho voglia di te, a riprova del fatto che gli adolescenti di tutto il mondo si somigliano..chissà se anche il ponte dell’Alamillo (Siviglia) è stracolmo di lucchetti messi dai “mocciosi” spagnoli..

I libri di Stieg Larsson, definiti dal critico letterario inglese Boyd Tonkin, come gli esempi classici di romanzi che, in base al buon senso, non avrebbero mai dovuto entrare in classifica in quanto “molto lunghi, complicati, talvolta eccentrici e pervasi da un idealismo donchisciottesco”, in Italia vendono. E addirittura il primo volume della Trilogia Millennium, Uomini che odiano le donne (new entry nei Paesi Bassi al 9° posto, e in discesa dal 3° al 7° posto nel Regno Unito) debutta come film in Svezia e in Danimarca, e a marzo arriverà in Finlandia e Norvegia. L’unico aspetto interessante del film è che non si tratta di una mega produzione hollywoodiana per il mercato internazionale. Si intitola infatti Män som hatar kvinnor ed è prodotto in Danimarca, diretto dal vincitore del Festival di Berlino 2006, Niels Arden Oplev.
Entra in classifica, al nono posto, George Simenon con le Campane di Bicetre (Adelphi), un bel libro che, a detta di Corrado Augias, “riesce ad incatenare al racconto nonostante parli di un uomo solo, fermo in un letto. Impeccabile”. E se Simenon dà prova della sua bravura anche se slegata dal suo personaggio seriale, il Commissario Maigret, anche Andrea Camilleri mette da parte il suo Montalbano per scrivere un’ultima favola ambientata nella Sicilia dei primi anni del Novecento, dove un adolescente scopre misteri dall’apparenza soprannaturale vagando per miniere di zolfo. E’ uscito ieri infatti Il sonaglio (Sellerio, p 208, euro 12), l’episodio conclusivo della Trilogia delle metamorfosi. Dopo Maruzza Musumeci e Il casellante, lo scrittore siciliano si dimostra cronista, favolista e mitografo dell’immaginaria comunità di Vigata. Vedremo se riuscirà a reggere il confronto.

francesca colletti

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