La colpevole



Amanda Robson
La colpevole
Piemme
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La Colpevole è un thriller a tre voci, Miranda, Zara e Sebastian, che sarebbero i tre protagonisti della storia, raccontata su due piani narrativi, passato e presente, che si intersecano. Viene definito thriller psicologico, ma ha in sé troppa azione per rientrare nei canoni della suddetta fattispecie.
Narra la storia di due sorelle gemelle, Miranda e Zara, diverse tra loro e distanti come vissuto e come personalità. Forzatamente viene introdotto il tema della conflittualità tra fratelli, raccontando parallelamente un dialogo immaginario tra altri due fratelli, Sebastian e Jude. L’oggetto del contendere tra Zara e Miranda è prevedibilmente un uomo, ossia Sebastian, il quale ingenera un senso di colpa, che è più una preoccupazione dell’autrice piuttosto che utile ai fini di una trama più avvincente.
Le due sorelle convivono a casa di Miranda, che è la più responsabile ed equilibrata e accudisce e sorveglia Zara, la quale invece appare ancora in cerca di un suo equilibrio, non si sente appagata, fa la fotografa, un lavoro artistico senza alcuna sicurezza, ha precedenti di autolesionismo e uso di droghe. Questa giovane ragazza, molto fragile, si abbandona in modo incondizionato all’amore totalitario e totalizzante del tenebroso Sebastian, conosciuto casualmente al supermercato, che poi si rivela essere un collega d’ufficio di Miranda.
Ripercorrendo un copione già visto, Miranda, Zara e Sebastian sono costretti ad una convivenza forzata, da cui non può certo derivare un’atmosfera di serenità o di libertà. Come da qualunque coercizione ne consegue una mal vessazione, quindi Miranda, pur essendo proprietaria dell’appartamento, si trova costretta dall’interesse per la sorella, ad assistere a spettacoli di dubbio gusto. Fino a quando Sebastian non viene colto dalla curiosità di sondare quanto è forte il legame tra sorelle. E ci si addentra nel più buio degli enigmi…
La Colpevole è il secondo libro di Amanda Robson, che ha frequentato un’ottima scuola di scrittura e ha utilizzato tutti gli espedienti stilistici che rendono un libro ben scritto, compresi i dialoghi, molto scorrevoli. Tuttavia il talento nello scrivere un giallo non si impara a scuola, pertanto il finale, a mio parere, risulta frettoloso e del tutto prevedibile; non si avverte dal dispiegarsi degli eventi quella necessaria suspence che rende la continuazione della lettura irrinunciabile. Infine, nella trama, scritta sulla quarta di copertina, viene spoilerato chi ha ucciso chi!
Alla prossima, direi…

Valeria Arancio

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